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Fabrizio Dacrema

Occuparsi dei diritti dell’infanzia significa occuparsi della pace. La scuola ripudia la guerra esattamente come la Costituzione italiana, perché educare significa accoglienza, ascolto, attenzione, rispetto per l’altro. Ma recco i temi del convegno: la contro riforma Moratti annulla il modello inclusivo, nella secondaria c’è un canale che non ha pari dignità con il canale dell’istruzione, si abbassa l’obbligo scolastico per una canalizzazione precoce, una attenuazione della stessa idea di obbligo scolastico a differenza di tutti gli altri paesi che se ne guardano bene di diminuire l’obbligo scolastico: meno obbligo significa meno libertà, meno affrancamento dalle condizioni socio economico di appartenenza. Per la scuola primaria le scelte del Parlamento sono tre sostanzialmente:l’anticipo, l’articolazione interna di scuola elementare e media e la frattura tra queste. L’anticipo: Oggi siamo di fronte ad un modello triennale di scuola dell’infanzia che è un modello vincente. L’anticipo è una scelta sbagliata introdotta da altre ragioni. Nella scuola dell’infanzia questa proposta fa leva:

  • sull’assenza di servizi educativi per l’età da zero a tre anni. Rispondere a questa carenza con una soluzione a basso costo rende appetibile la proposta;

  • sulla spinta familistica di tipo competitivo: la corsa all’anticipo è sinonimo di successo.

Molto più probabile l’operazione sui cinque anni e mezzo. Noi abbiamo sempre pensato agli anni ponte come una risorsa per la continuità, al contrario ora le distanze aumenteranno. Le future prime potranno essere formate con bambini che compiono i sei anni nell’arco di 20 mesi.
Insegnante tutor: questa figura è prevista nelle Indicazioni Nazionali. Non è il maestro prevalente! Questo tutor è un’altra cosa: fa 18- 21 ore, è un tuttologo, responsabile unico del rapporto con i genitori, della valutazione, coordina gli altri insegnanti responsabili a rotazione dei laboratori. Rottura della continuità: una parola che né nella legge né nei documenti appare è “istituti comprensivi”. Questi invece ci sono (il 43% della scuola di base e sono fondamentali per potenziare la continuità che a sua volta potenzia il successo scolastico). Un’altra frattura c’è nella formazione degli insegnanti della primaria e secondaria: non più pari durata. Cosa dobbiamo fare? Dobbiamo dire no a questo modello: le occasioni non ci mancheranno a partire dal 12 aprile. La regione Emilia Romagna si è già fatta avanti con una legge regionale: non prima dei quindici anni nella formazione professionale e generalizzazione della scuola dell’infanzia! Inoltre valorizza la scuola dell’autonomia assegnando e non “trattenendo” la quota regionale per l’offerta formativa.

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Servizi e comunicazioni

Agenda
  • 20 MAGGIO | Riunione su FUN/CCNI 2024-2025 e D.D. Criteri fasce di complessità. MIM, ore 15:00
  • 22 MAGGIO | Audizione proposta di L C. 1830 "Revisione disciplina su valutazione studentesse e studenti, tutela autorevolezza personale scolastico e indirizzi scolastici differenziati". Camera
  • 22 MAGGIO | Convocazione OOSS su Organici e Contrattazione integrativa docenti. Direzione generale personale scolastico, terzo piano, ore 11:00
  • 27 MAGGIO | “Non potevano essere che lì”, la FLC CGIL per i cinquant’anni dalla strage di Piazza Loggia. Brescia, ore 8:30 - 21:00
  • 28 MAGGIO | 50° anniversario strage di Piazza Loggia. Brescia, tutta la giornata
  • 30 MAGGIO | Prosecuzione trattativa sequenze contrattuali CCNL Istruzione e Ricerca lett. b) art. 178. Aran, ore 11:30
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