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Precari, le controversie

Alla fine di un lungo percorso che aveva come obiettivo il riequilibrio delle graduatorie permanenti, non possiamo certo affermare che lo scopo sia stato raggiunto.

07/06/2004
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Alla fine di un lungo percorso che aveva come obiettivo il riequilibrio delle graduatorie permanenti, non possiamo certo affermare che lo scopo sia stato raggiunto.

I primi interventi amministrativi sono stati bocciati dalla magistratura, il ricorso allo strumento legislativo ha prodotto cambiamenti per la stessa natura del provvedimento.

Oggi la polemica è rovente sull’esito finale di questo percorso, in particolare per il punteggio relativo al servizio svolto nelle scuole di montagna, che attribuito indiscriminatamente a tutte le scuole che, facenti parte di un comune montano, abbiano almeno una sede al di sopra dei 600 metri, produce sconvolgimenti nelle graduatorie, non giustificati perché casuali.

L’amministrazione si è rinchiusa in una interpretazione forzata ed estensiva della norma rifiutandosi di regolamentare in modo equo quanto dalla legge individuato ed approvato.

Così la supervalutazione di un servizio svolto nelle scuole di montagna, che doveva riconoscere un effettivo disagio, si sta trasformando in un regalo esteso a servizi che nulla hanno a che vedere con il disagio.

La CGIL scuola aveva sostenuto la necessità prioritaria di far valere il raddoppio del punteggio solo per il servizio affettivamente svolto nelle sedi individuate come appartenenti a comuni montani ma che si trovano al di sopra dei 600 metri, in subordine aveva chiesto di circoscrivere al grado di scuola interessato il vantaggio del raddoppio senza estenderlo agli altri gradi di scuola eventualmente facenti parte dello stesso istituto comprensivo.

Così come sarebbe stato necessario distinguere il servizio non specifico tra scuola primaria e scuola secondaria, come da normativa consolidata nella scuola.

La scelta dell’amministrazione di non avvalersi del contributo che la normativa consolidata nel settore potrebbe offrire, complica e aggrava la gestione delle graduatorie. A chi giova tutto ciò?

La FLC CGIL sta già facendo una valutazione attenta di tutte le criticità presenti nella legge, sotto l’aspetto tecnico e sindacale e sugli strumenti di tutela anche individuale per evitare applicazioni inaccettabili.

Roma, 7 giugno 2004

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