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Unità-TRE ANNI DOPO il terremoto, ecco "l'ultima promessa non mantenuta di Berlusconi

di Rinalda Carati TRE ANNI DOPO il terremoto, ecco "l'ultima promessa non mantenuta di Berlusconi": il 9 novembre la commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera si recher...

01/11/2005
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l'Unità

di Rinalda Carati

TRE ANNI DOPO il terremoto, ecco "l'ultima promessa non mantenuta di Berlusconi": il 9 novembre la commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici
della Camera si recherà in Molise dove il 31 ottobre 2002 persero la vita 27 bambini della scuola di San Giuliano. "Vorremmo non constatare - dice Marisa Abbondanzieri, Ds - che le popolazioni dei 14 comuni del cratere sono passate dalla roulotte alle casette di legno. Vorremmo non constatare che l'ennesima promessa del presidente del Consiglio, fatta il 3 novembre 2002 davanti a taccuini e televisioni, si è rivelata un bluff. Come commissione parlamentare saremo tra quelle persone che vivono ancora nella precarietà, chiederemo conto dei fondi non spesi a chi ne ha responsabilità, ascolteremo i comitati dei cittadini e delle vittime del sisma e utilizzeremo tutti gli strumenti in nostro possesso perchè, senza demagogiche promesse, la ricostruzione cominci davvero".
Intanto un dossier della Flc-Cgil descive l'allarmante situazione dell'edilizia scolastica italiana: da quel tragico 31 ottobre, le risorse stanziate "sono risultate inadeguate, gli stessi finanziamenti previsti per le scuole colpite da calamità naturali sono rimasti sulla carta e a tutt'oggi non sono ancora esigibili". L'unica iniziativa del governo, secondo la Cgil, è stata quella di "ricorrere ancora allo strumento della proroga, spostando al 30 giugno 2006 la scadenza per la messa a norma degli edifici scolastici per le sole opere già programmate". Infine, nella bozza di Finanziaria "il capitolo sicurezza nelle scuole ed edilizia scolastica risulta vuoto". Ecco alcuni dei dati del degrado elaborati dalla Flc-Cgil, consultando recenti indagini e rilevazioni statistiche, tra cui quella condotta dal Miur nel 2002. Nelle 10.798 istituzioni scolastiche, dislocate in 41.328 edifici, ogni giorno studiano e lavorano circa 10 milioni di persone. Il 48,97% di questi edifici è stato costruito prima del 1965; la presenza nelle strutture dell'amianto è certificata in 6.769 edifici (16,38%) - e in alcuni casi c'è anche il radon, un gas fortemente nocivo.
Tra le strutture insicure 23.557 edifici (il 57%) non hanno il certificato di agibilità statica; 23.702 (il 57,35%) sono privi del certificato di agibilità sanitaria; 14.919 (il 36,10%) non hanno gli impianti elettrici a norma. Il 90% degli edifici ha ingressi che non dispongono di standard di sicurezza adeguati; il 91% non ha l'ingresso facilitato per disabili; nel 70% dei casi non esistono gradini antiscivolo; nel 20,65% non è stata installata la chiusura antipanico; in 1 scuola su 5 le vie di fuga non sono adeguatamente segnalate. Inoltre, il 73,21% delle scuole non è in possesso del certificato di prevenzione incendi; il 20,59% non ha fatto prove di evacuazione e quindi non è in grado di far fronte a situazioni di emergenza. A tutto questo si aggiunge che le scuole italiane sono soggette a ulteriori rischi dovuti alla particolarità geologica del nostro territorio e alla vicinanza ad aree industriali, antenne emittenti radio televisive, elettrodotti ecc..
Infine, gli infortuni degli alunni, censiti dall'Inail, sono in costante aumento: nel 2004 sono stati denunciati 90.570 casi, cioè il 10% in più rispetto all'anno precedente. Sono cresciuti anche gli infortuni tra gli insegnanti e il personale ata (5.290 casi).
Di fronte a questo scenario "allarmante", dice la Flc-Cgil, il governo ha dimostrato "indifferenza" e "disimpegno", ridimensionando le risorse destinate all'edilizia scolastica e facendo stagnare quelle destinate alla sicurezza.


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