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Unità: Superiori, passano i regolamenti-riforma. L'opposizione dice no.

Ora manca il via libera del Senato e il varo del Consiglio dei ministri. Licei e tecnici con meno ore in tutte le materie Ma Valentina Aprea, Pdl, esulta: ci sarà maggiore qualità

21/01/2010
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l'Unità

Che il posticipo in marzo delle iscrizioni fosse l’anticamera di una accelerazione sulla riforma della secondaria se n’è avuta conferma ieri. In commissione alla Camera sono passati i regolamenti per la suddetta riforma (licei, istituti tecnici e professionali). «Abbiamo approvato i provvedimenti - ha riferito la presidente della commissione Cultura della Camera Valentina Aprea - a maggioranza compatta. L'opposizione (Udc compresa, ndr) su tutti e tre i regolamenti ha votato contro e ritengo che ciò sia un'occasione mancata per la scuola e una sconfitta della politica ». «Ora finalmente - ha concluso Valentina Aprea - i nostri studenti si misureranno con ordinamenti che sono il frutto di una concezione moderna ed europea della scuola, che offrono maggiore qualità e che da un lato superano l'autoreferenzialità della scuola e dall'altra l'eccessiva frammentazione del nostro sistema che era arrivato ad avere oltre 600 indirizzi». La settimana prossima i regolamenti saranno al vaglio del Senato e tra una decina di giorni dovrebbero tornare al consiglio dei ministri per l'ok definitivo. La scuola ha già perso. Per almeno tre motivi. 1) Passa una riforma scritta con la scure imposta dalla Finanziaria lacrime e sangue (ma solo per la scuola) di Tremonti del 2008; 2) La conseguenza è che si sono scritti regolamenti che partono da esigenze contabili e non formative. Che riducono secondo la logica della partita doppia le ore in tutte le superiori, con sottrazione di formazione generalizzata, altro che sfida europea. Finiscono le sperimentazioni, finisce lo studio della seconda lingua (disattendendo una direttiva europea); 3) Per la prima volta passa una riforma così importante per il futuro del nostro Paese senza un dibattito parlamentare vero né un autentico confronto culturale, né, tanto meno, il coinvolgimento dei principali attori, professori, ragazzi e famiglie. La Aprea, autrice di un disegno di legge che una volta approvato lascerà alla mercè dei fondi privati l’istruzione pubblica, esulta e con lei il ministro. «Modernizzazione dei percorsi, superamento dell'autoreferenzialità delle scuole, personalizzazione dei percorsi, competenze europee e qualificate, queste saranno le caratteristiche della scuola italiana nei prossimi anni. Più italiano, più matematica, più inglese, più scienze, ma anche, a scelta - ha osservato la presidente della VII commissione - più musica più lingue più informatica, più arte, più tecnologie e maggior raccordo con il mondo del lavoro costituiscono da oggi opportunità a portata di mano delle giovani generazioni dentro un sistema scolastico più autonomo e che riscopre una nuova responsabilità sociale per una scuola nazionale e sussidiaria allo stesso tempo. Spiace aver dovuto constatare - ha concluso Valentina Aprea - la strumentalità dell'opposizione del Partito democratico, che ha preferito rinnegare i provvedimenti di Fioroni per cercare di intercettare un facile consenso in vista delle elezioni. E spiace anche osservare la pilatesca posizione dell'Udc, di solito più ricettiva delle istanze di innovazione del sistema scolastico». Andate a vedere il sito https:// nuovilicei.indire.it/ e vi accorgerete che tanto trionfalismo è del tutto immotivato.


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