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Unità: Scuola, emergenza sicurezza: una su 10 è a rischio

«Cittadinanzattiva»: edifici vecchi e intonaco che crolla. Gli enti locali: sì al patto con Fioroni

29/09/2006
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l'Unità

Il 75% degli istituti è privo del certificato di prevenzione incendi

Le Province: «Sì al piano

lo finanziamo per un terzo»di Massimo Franchi

Il prossimo 24 novembre sarà la giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole. Celebrarla all’interno degli istituti però potrebbe essere pericoloso. Stando al rapporto di «Cittadinanzattiva» il 68% delle scuole testate non ha il certificato di agibilità e in media una su dieci non è sicura. Presentato il giorno dopo l’annuncio del ministro Fioroni per un patto che metta in sicurezza le scuole, il rapporto denuncia tutta l’urgenza dell’argomento. Testando 271 scuole di tutta la penisola, l’associazione «Cittadinanzattiva» ha scoperto che il 71% non ha il certificato di agibilità igienico-sanitario, il 75 è privo del certificato di prevenzione incendi. Senza scomodare li tragico ricordo di San Giuliano di Puglia, nel 23% di queste scuole si sono verificati crolli di intonaco: 23% nelle sale mense, il 21 nei laboratori, il 15 nelle palestre, il 5 nelle aule. Ancora peggio se si passa a considerare la strumentazione di sicurezza. Nel 38% degli edifici scolastici non c'è traccia di scale di sicurezza. Scarseggiano le porte antipanico; ne è sprovvisto l'80% delle aule computer, l'82 delle biblioteche e il 78 delle palestre. Proprio le palestre meritano un discorso a parte: dal rapporto emerge che quasi una scuola su tre non dispone di una palestra, mentre tra le scuole che ne sono dotate, il 15% ha attrezzature danneggiate, solo il 7 è in possesso di quelle specifiche per studenti disabili.

Il perché di una così grave situazione è presto spiegato. Più della metà delle scuole italiane è stato costruito fra il 1900 e il 1965. Edifici vecchie e stravecchi e se ci si somma il ritardo sulla «cultura della sicurezza» il quadro diventa così disastroso. «Cittadinanzattiva» chiama ad una campagna di informazione per il 24 novembre e chiede un intervento urgente. Così il patto chiesto mercoledì da Fioroni (accordi regionali per avere una proroga di 5 anni sugli edifici non a norma) viene accolto immediatamente dall’Unione delle Province, che assieme alle Regioni dovrebbero finanziare per un terzo, alla pari dello Stato, il fondo per riammodernare le scuole. «Siamo pienamente d'accordo con la proposta del ministro», ha detto il presidente dell'Upi, Fabio Melilli.


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