FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3844187
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità: Quando la politica prevale sui bambini

Unità: Quando la politica prevale sui bambini

Fioroni ha fatto bene a diffidare il Comune di Milano per la circolare che esclude dalle scuole dell’infanzia i bambini figli di migranti privi del permesso di soggiorno

11/01/2008
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Francesca Corso

Fioroni ha fatto bene a diffidare il Comune di Milano per la circolare che esclude dalle scuole dell’infanzia i bambini figli di migranti privi del permesso di soggiorno. Giustamente si è scritto che questo divieto contrasta, oltre che col buon senso, con la Costituzione e con le normative europee. Aggiungo altre e - mi pare - essenziali ragioni. Si contraddice la Convenzione sui diritti dell’infanzia approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1989 e ratificata con legge dello Stato nel 1991. Essa dispone all’art. 2 la «piena ed intera esecuzione (...) alla Convenzione», cioè nel nostro Paese una legge impone di eseguire i contenuti della Convenzione. Cito la circolare del Comune di Milano: fra i documenti necessari all’iscrizione occorre «per gli stranieri extra Ue il permesso soggiorno in corso di validità o ricevuta di presentazione della domanda di rinnovo». «La mancata presentazione del permesso di soggiorno entro tale data (nb: il 2 febbraio 2008) non consentirà la formalizzazione della domanda di iscrizione». Cioè, se sei figlio di clandestino non puoi iscriverti.
Ma l’articolo 1 della Convenzione dice: «Gli Stati parti adottano tutti i provvedimenti appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione e di sanzione motivate dalla condizione sociale, dalle attività, opinioni professate, convinzioni dei suoi genitori». Dall’art. 4: «Gli Stati parti si impegnano ad adottare tutti i provvedimenti legislativi, amministrativi e altri, necessari per attuare i diritti riconosciuti dalla presente Convenzione». Dall’articolo 28: «Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione». Il Presidente di Unicef Italia Antonio Sclavi ha affermato che la circolare è in netta violazione dei diritti dell’infanzia sanciti dalla Convenzione Onu, ratificata dall’Italia, perché la Convenzione «sottolinea come l’interesse superiore del bambino debba sempre prevalere su ogni altra considerazione».
Il provvedimento, d’altra parte, fa palesemente a pugni con buon senso e col sentire comune, e condanna i piccoli sfortunati all’emarginazione, essendo impensabile, fuori dal percorso scolastico dell’infanzia, qualsiasi integrazione. Non solo. E così la Milano europea vive il paradosso istituzionale: oggi nello stesso quartiere la scuola dell’infanzia statale accoglie chi viene escluso dalla scuola dell’infanzia comunale. Eppure l’importanza del tema dei diritti dell’infanzia è tale da aver portato il Presidente della Provincia di Milano a dar vita ad uno specifico Assessorato ai diritti dei bambini e delle bambine, che ho l’onore di rappresentare. Sembra che nel caso del Comune di Milano abbia invece prevalso una presunta logica «politica partitica».
Ma si può far politica partitica da parte di un ente locale - e che ente locale! - sulla condizione dei bambini? Se si modifica al più presto la circolare del Comune di Milano non avrà vinto nessuna parte politica, ma solo il buon senso. Ecco perché Fioroni ha fatto bene. Ora il Prefetto convochi urgentemente Comune, Provincia, Unicef, associazioni e il provveditore agli studi. Obiettivo: cambiare subito il provvedimento.
* Assessore ai diritti dei bambini
e delle bambine
della Provincia di Milano


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL