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Unità: L’Europa denuncia la Moratti

Bimbi discriminati: 31 eurodeputati si rivolgono alla Commissione

11/01/2008
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l'Unità

di Laura Matteucci/ Milano

DIRITTI «Quella circolare va modificata non perché l’ha detto il ministro, ma perché è profondamente sbagliata». Marilena Adamo, capogruppo del Pd al Comune di Milano, fa piazza pulita del polverone di polemiche e del ricorso di questi giorni a leggi, norme e regolamenti che dicano la parola definitiva sulla possibilità per i figli degli immigrati senza permesso di soggiorno di venire accolti nelle scuole materne comunali. E intanto, la circolare con cui il sindaco Letizia Moratti ha cercato di chiudere le porte ai bambini «irregolari» diventa sempre più un caso politico. «Uno scivolone molto sgradevole», la definisce con lievità il sindaco di Venezia Massimo Cacciari. Vanno giù pesante sul fronte opposto Lega e Forza Italia, An e Udc, mentre tutto il centrosinistra è soddisfatto per la decisione del ministro all’Istruzione Giuseppe Fioroni, che l’ha bocciata a mezzo diffida, concedendo al Comune 10 giorni per ripristinare le norme che regolano le iscrizioni alle 170 materne, e Palazzo Chigi esprime «piena condivisione».
Parte anche un’interrogazione alla Commissione europea, con cui 31 eurodeputati (tra i quali Vittorio Agnoletto, Giulietto Chiesa, Lilli Gruber, Luciana Sbarbati, Giovanni Berlinguer) chiedono se la circolare non violi le disposizioni della Dichiarazione dei diritti fondamentali dell’Unione europea e della Convenzione Onu per l’infanzia, e se non sia in contrasto con il diritto all’istruzione.
La giunta milanese versa in uno stato di totale imbarazzo, mentre innesta la retromarcia e, con ogni probabilità, a febbraio farà partire le iscrizioni con le stesse modalità degli anni passati. Moratti si defila, e manda avanti il suo vice De Corato a riproporre il suo argomento preferito: «La Bossi-Fini prevede per i clandestini la denuncia e l’espulsione dal territorio».
Risponde Fioroni: «La legge è chiara, i dirigenti scolastici non sono tenuti a denunciare i figli di immigrati irregolari iscritti». «Il mio compito è quello di fare rispettare la Costituzione e le leggi, che sanciscono i diritti dei figli degli indigenti e dei clandestini». E ancora: «La legge è molto chiara, e mi riferisco alla direttiva Moratti-Moioli». Perché in realtà, ricordano da palazzo Chigi, quella secondo cui «l’irregolarità non influisce sul diritto di andare a scuola» non è una norma di Fioroni, ma la firmò proprio l’assessore alle Politiche della scuola di Milano, Maria Moioli, autrice della circolare, nel 2006, quando era direttore generale dell’ex ministro Moratti.


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