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Unità: Invasione-rifiuti: niente scuola per 100mila

Anche oggi resteranno chiuse le scuole

15/01/2008
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l'Unità

A Napoli e negli altri comuni strade ancora sommerse, vertice Prodi-De Gennaro per superare il caos

di Eduardo Di Blasi inviato a Napoli

LE ULTIME STIME danno a settemila le tonnellate di rifiuti giacenti per le strade della città di Napoli. Oltre 60mila quelle che restano per terra in giro per i comuni della sua provincia. Blocchi improvvisati di cittadini esasperati si contano nelle aree più esterne
del capoluogo, o in quelle dove la raccolta tarda da troppi giorni. Anche oggi resteranno chiuse le scuole di Torre Annunziata, San Giorgio a Cremano, Boscoreale, Casalnuovo, Quarto, Sant’Anastasia, Boscotrecase e Afragola. Centomila studenti che non riescono ad andare a scuola. Mentre a Pollena Trocchia, Cercola e Melito, dove le ordinanze che chiudevano le scuole per motivi igienico-sanitari sono state ritirate dai sindaci al primo schiarire d’orizzonte, molti genitori hanno deciso ugualmente di non mandare a scuola i propri figli. Si spera nell’esercito (atteso, ad esempio, a San Giorgio) anche se il problema adesso non è chi materialmente raccolga l’immondizia, ma dove la si debba poi portare. La solidarietà degli enti locali non è scontata, e, anche quando viene mostrata, non è semplice da mettere in pratica. Ieri si è registrata quella del sindaco di Torino Sergio Chiamparino, che ha richiesto le giuste garanzie per accogliere 4000 tonnellate di rifiuti, ma ha chiarito: «È giusto che siano l’Ato e la Provincia a prendere la decisione». I tempi restano più lunghi del previsto.
Ieri il commissario Gianni De Gennaro ha incontrato a Palazzo Chigi Romano Prodi, poi, in un tavolo tecnico il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso (uno dei suoi predecessori al Commissariato campano ai rifiuti), il segretario generale della presidenza del Consiglio Carlo Malinconico, e il capo del Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali Francesco Boccia. Le decisioni sono attese nelle prossime ore. Le prime dovrebbero riguardare comunque le aree antistanti le scuole.
A Pianura i timori di una possibile riapertura della discarica restano. Ieri il Consiglio comunale della città, riunito per la quinta volta negli ultimi 12 mesi avendo per tema unico quello dei rifiuti, ha ribadito la propria contrarietà alla riapertura della discarica. La sindaco Rosa Iervolino, pur opponendosi alla localizzazione di un nuovo sversatoio a Contrada Pisani, ha però richiesto (nel caso il Commissariato decidesse in tal senso) che quella discarica non potrà servire che i rifiuti della città, che sia controllata da un comitato di cittadini, e che non duri fino alla messa in funzione del termoinceneritore di Acerra (che dovrebbe entrare in azione ad ottobre 2008 secondo le previsioni più ottimiste). La sindaco è anche tornata sulla possibilità di non posizionare a Napoli un sito di stoccaggio di rifiuti, ribadendo che la città, assieme alla sua provincia, ha una densità di 2612 abitanti per chilometro quadrato, contro i 323 di Caserta, i 218 di Salerno, i 154 di Avellino e i 139 di Benevento. La richiesta è che le discariche si possono fare anche fuori. Tornando infine alla protesta di Pianura e alle diverse anime che la compongono ieri, nell’aula di palazzo San Giacomo il consigliere di An Andrea Santoro ha ribadito che tra chi oggi è nel presidio posto a difesa del territorio c’è anche uno dei proprietari della discarica abusiva che si trova lì sotto. «Non credo gli sia nata una nuova coscienza ambientalista», accenna mentre illustra un territorio che nel 2005 contava 205 nuovi abusi ambientali. Tra chi protesta, insomma, c’è anche chi vuole continuare a costruire villette sull’immondizia.


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