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Unità: Docente-tutor a pagamento: campo sui disservizi dell’Università»

Da sempre le associazioni degli studenti imputano a Cepu e consorelle di fare esattamente quanto dovrebbero fare le stesse università. «

24/11/2006
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l'Unità

Le associazioni accusano: il sostegno è già previsto negli statuti degli atenei italiani

Da sempre le associazioni degli studenti imputano a Cepu e consorelle di fare esattamente quanto dovrebbero fare le stesse università. «Siamo inondati di telefonate di genitori che ci chiedono di intervenire perché i loro figli nonostante Cepu e altro non riescono a passare gli esami e spendono migliaia di euro senza profitto - ricorda Valerio Angelini, segretario dell’Unione degli universitari -. Noi rispondiamo che l’errore è averli contattati e che c’è poco da fare. Il problema sta a monte perché la figura del tutor è prevista negli statuti di ogni università italiana. Dovrebbero fare proprio quello che fa la Cepu che quindi prospera sui disservizi delle università».

Dato confermato da chi nella vita fa il tutor. «Non so se le cose sono migliorate, ma fino a qualche anno fa il metodo Cepu era presto detto. Ero stato contattato da neolaureato in ingegneria - denuncia un tutor pentito - per insegnare una materia abbastanza ostica. Non mi è neanche stato chiesto che voto avevo preso all'esame e quando l'avessi fatta. Mi hanno chiesto se me la sentivo e ho accettato, senza neanche presentare un curriculum. Ho dato lezioni ad un ragazzo che, per quella materia, aveva già cambiato due tutor (ero il terzo), ed entrambe le volte aveva cominciato da capo. Tutte le volte l'unico materiale didattico fornitogli erano le fotocopie di appunti e dispense del tutor». Anche mettendosi di impegno i risultati non arrivano. «Dopo due mesi di lezioni - continua il tutor pentito -, neanche una volta a settimana perché essendo pagato a gettone mi hanno detto di non fare più di 20 ore, il ragazzo va a fare lo scritto che non passa per poco». Una bocciatura che dovrebbe inficiare le statistiche, ma anche qui c’è il trucco. «Qualche giorno dopo leggo le statistiche di Cepu su chi aveva o meno passato l'esame nella sessione e il nome del mio assistito mancava perché, non avendo passato lo scritto, non si era seduto a fare esami e quindi non contava». Se gli studenti pagano migliaia di euro poi, ai tutor arrivano le briciole. «Non pensiate che perché si paga 2 mila euro ad esame, il docente si faccia i bagni nell'oro. Il compenso per la preparazione ad un esame, due sessioni, era di circa 400 euro per tutta la preparazione, che può durare pure mesi». Meno del 15 per cento di quanto la Cepu incassa realmente.


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