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Unità: Asili, Fioroni punisce la Moratti: no a parità e soldi

La revoca del ministro dopo l’ordinanza di vietare l’accesso ai bimbi di immigrati irregolari

22/01/2008
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l'Unità

di Giuseppe Caruso/ Milano

DECISIONI Niente parità, e relativi finanziamenti, per gli asili milanesi, a partire dalla prossima stagione scolastica. Il provvedimento è stato avviato dal minis-
tro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, vista la conferma della volontà da parte del Comune di Milano, di non accettare i bambini figli di immigrati irregolari. Il ministero ieri ha fatto sapere di ritenere il provvedimento un «illegittimo atto discriminatorio». Ma ha anche lasciato una porta aperta alla giunta guidata dal sindaco Letizia Moratti, visto che il procedimento di revoca sarà interrotto in caso di avvio degli adeguamenti richiesti. Il comune dovrà, sostanzialmente, tornare sui propri passi.
Dal punto di vista tecnico è stato il direttore scolastico regionale per la Lombardia, Annamaria Dominici, a «concretizzare» le indicazioni da Fioroni. La Dominici ha così «avviato il procedimento di revoca della parità a decorrere dall’anno scolastico 2008/2009 per le scuole dell’infanzia del comune di milano. Il procedimento verrà ovviamente interrotto se l’amministrazione, provvederà ad adeguare la circolare (la numero 20 del 2007, ndr) al rispetto della normativa vigente». Il ministro Fioroni aveva dato alla Moratti dieci giorni di tempo per rivedere la circolare. Il tempo utile è scaduto la scorsa settimana. Così ieri il ministero ha «preso atto, da una parte, della determinazione del comune di Milano a modificare il contenuto della circolare sulle iscrizioni alle scuole dell’infanzia nella parte relativa agli anticipi di età. Ma resta inalterata la parte in cui condiziona il diritto a produrre la domanda di iscrizione alla presentazione del permesso di soggiorno entro il 29 febbraio 2008, dunque resta irrisolto il contrasto con principi internazionali, comunitari e disposizioni legislative e regolamentari, nonché con gli stessi articoli 2, 10 e 34 della costituzione». Al comune milanese è anche arrivata una nota che elenca i principi di derivazione internazionale e comunitaria recepiti dal nostro ordinamento sui quali si fonda, dal punto di vista legislativo, il contrasto tra Fioroni e la Moratti.
Tra questi c’è la convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che all’articolo 26, afferma che «ogni individuo ha diritto all’istruzione», e la convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, che all’articolo 28 fa riferimento alla tutela del pieno esercizio del diritto alla educazione. Ma ci sono anche i riferimenti normativi nazionali. Tutte leggi e provvedimenti alla luce dei quali «è incontrovertibile che costituisce illegittimo atto discriminatorio e violativo dell’ordinamento, fare riferimento in via generale alla situazione della mancanza del permesso di soggiorno per negare la possibilità di presentare la domanda di iscrizione a chi ne faccia richiesta o anche solo per stabilire la sua priorità rispetto alla generalità degli altri aspiranti».
Per il capogruppo del Partito democratico al comune di Milano, Marilena Adamo, il ministro Fioroni «va avanti coerentemente con quanto dichiarato, anche se continuo a sperare che ci sia un ripensamento da parte del sindaco e della giunta, visto che c’è la possibilità di farlo. Capisco le difficoltà ad accogliere tutte le domande , ma allora è bene trattare con il governo su liste d’attesa e finanziamenti. Ma quanto deciso dal comune mina il sistema paritario ed è sbagliato dal punto di vista amministrativo e di principio. Basti pensare che sarebbero esclusi anche i bambini in attesa di permesso di soggiorno. Spero che la giunta non voglia lo scontro, ma miri piuttosto a risolvere seriamente il problema».


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