FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3801011
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità-Adolescenti "diseguali"

Unità-Adolescenti "diseguali"

Adolescenti "diseguali" Manuela Trinci Anche loro, i "diseguali", i "diversamente abili" - i portatori di handicap mentali motori e sensoriali - crescono, diventano ragazzini'ragazzi...

15/12/2005
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Adolescenti "diseguali"

Manuela Trinci

Anche loro, i "diseguali", i "diversamente abili" - i portatori di handicap mentali motori e sensoriali - crescono, diventano ragazzini'ragazzine che alla complessità dei transiti e dei trambusti adolescenziali sono costretti ad aggiungere l'enorme peso del loro essere "diversi". Nell'età dei primi innamoramenti, della pizza a go-go, dell'amicizia a tutto tondo, vivere supportati da un ausilio ortopedico (per la mobilità) o dipendenti da farmaci, si fa più doloroso: basta l'accenno di un amico alla loro anomalia per ferire. D'altra parte anche essere commiserati diventa pesante e inoltre, ormai grandicelli, vedono dissolversi le pur tenui speranze che crescendo le cose si sarebbero aggiustate.
In una ricerca condotta recentemente da Tilde Giani Gallino (L'altra adolescenza, Ed. Bollati Boringhieri), i ragazzini in questione hanno mostrato, nel disegnarsi, identità "scarabocchiate" che insieme a fragilità e sfiducia in se stessi, esprimevano aggressività e sofferenza, ribellione e incapacità a migliorare. Una terribile impotenza, alla quale altri ragazzini analizzati hanno opposto la difesa dell'immobilità, della non-crescita, rimanendo totalmente ancorati e "riforniti" dalla propria famiglia. In tal senso, è davvero complicato per i genitori, e per gli adulti in genere che li circondano, convincersi della possibilità della loro crescita e valutare concretamente l'autonomia raggiungibile. Alla domanda di sempre: "Quale sarà il loro futuro?", si aggiungono il tormento per come costruiranno un'identità "adulta", per come potranno compiere scelte "responsabili" o, semplicemente, uscire da casa da soli. I genitori sanno che terminata la scuola dell'obbligo, dove bene o male - fra un taglio di spesa e l'altro - i loro figli hanno la possibilità di crescere in mezzo ai coetanei, il destino che si profila subito dopo è, nella migliore delle prospettive, quello di venire inghiottiti in un "giro" di centri e strutture, spesso angusti e sovra affollati, dove questi ragazzini "altri" si ritroveranno a vivere, esclusivamente fra loro, la loro "altra adolescenza". Quindi, nel periodo in cui il gruppo dei pari, coi suoi idoli, coi suoi look strampalati e con la sua filosofia di vita, aumenta la sicurezza di "esserci" e conferma la giustezza delle proprie idee, la deprivazione culturale che minaccia questi ragazzini'ragazzine rende ancora più arduo costruire se stessi.
Clara va al mare, (di G.Quarzo, Salani) è allora un librino da far girare per "centri" e "scuole": c'è tutto il pacifico, esemplare, eroismo di una bambina Down.

SetteQuattordici


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL