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Tuttoscuola-Secondo ciclo: le Regioni in ordine sparso

Secondo ciclo: le Regioni in ordine sparso In Toscana i ragazzi che escono dalla scuola media, e sono interessati a un percorso di formazione professionale, potranno iscriversi al primo anno di u...

05/01/2006
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Tuttoscuola

Secondo ciclo: le Regioni in ordine sparso

In Toscana i ragazzi che escono dalla scuola media, e sono interessati a un percorso di formazione professionale, potranno iscriversi al primo anno di un istituto professionale di Stato o istituto d'arte che attuano la forma di sperimentazione inaugurata dalla Regione nell'anno scolastico 2003-2004 e poi confermata anche per gli anni successivi.

In pratica la Regione Toscana recupera, in forma sperimentale, la legge n. 9 del 1999 (poi soppressa dalla riforma Moratti), che aveva innalzato l'obbligo scolastico di un anno, ma offriva anche percorsi integrati con la formazione professionale a chi non era interessato a continuare gli studi nella scuola. Dopo il primo anno, chi sceglie la formazione professionale può frequentare un apposito corso biennale.

In Veneto, invece, la Regione considererà nella sua programmazione dell'offerta formativa anche "quelle realtà che hanno chiesto di poter anticipare, nel rispetto delle quote di autonomia scolastica, parti del nuovo ordinamento scolastico". La formula è cauta, perché parla di "parti" del nuovo ordinamento, e fa riferimento a "quote di autonomia scolastica", che per ora restano quelle consentite dalla normativa vigente (DPR 275/1999). Però l'orientamento è chiaro, ed opposto a quello che emerge in Veneto: si dà avvio a una forma di sperimentazione, anche se parziale, dei nuovi licei già dal 2006-2007, e si porta avanti in parallelo la sperimentazione dei percorsi professionali triennali, il "secondo canale" della riforma Moratti.

In altre Regioni si procede con altre modalità. Il quadro che ne esce è preoccupante, perché segna il venir meno di quel minimo di regole nazionali condivise il cui rispetto è fondamentale per poter continuare a parlare in Italia di un sistema scolastico e formativo unitario. Per questo si attende con ansia la ripresa del dialogo tra lo Stato e le Regioni, bruscamente interrotto anzi neppure iniziato lo scorso 15 dicembre in sede di Conferenza unificata. Se ne dovrebbe sapere qualcosa nei prossimi giorni.


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