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Tirreno-Elementari, no ai test i bimbi restano a casa

Oggi i quiz, i genitori: dannosi e sospetti Elementari, no ai test i bimbi restano a casa ...

30/11/2005
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Il Tirreno

Oggi i quiz, i genitori: dannosi e sospetti
Elementari, no ai test i bimbi restano a casa


MASSA. Stamani molti genitori terranno a casa i loro figli dalla scuola elementare. Perché? Perché contestano i cosiddetti test invalsi che il ministro Moratti ha stabilito per le classi 2a e 4a elementare e 1a media. Test che vengono contestati un po' in tutta Italia dai genitori e che anche a Massa sta dando vita a un movimento organizzato di genitori. Intanto, hanno detto alcuni di loro, "domani non li manderemo a scuola, anche se ci dispiace usare un simile mezzo, ma è l'unico modo per sottrarli a questi test".
Test che, a loro dire, violano l'autonomia degli insegnanti e la privacy delle famiglie. Senza contare che potrebbero trasformarsi in una sorta di "grande fratello" anmdando avanti col tempo, visto che il ministero avrebbe in mano dati delicati dei loro figli e delle relative famiglie.
I test coinvolgono 3 materie - italiano, matematica e scienza - riferendosi, dal punto di vista dei contenuti, alle indicazioni nazionali allegate, in via transitoria, al decreto di riforma dalla scuola di primo grado. Poiché le indicazioni nazionali non sostituiscono i programmi didattici legalmente in vigore e non sono quindi in alcun modo obbligatorie, è evidente "che non possono costituire il nucleo centrale di un'indagine valutativa".
"Al di là della questione, per altro centrale, dai contenuti della valutazione, come genitori e insegnanti siamo fondamentalmente contrari a una procedura valutativa che: 1) non rispetta né le programmazioni delle classi, né i tempi di apprendimento da parte di tutti gli alunni; 2) risulta incoerente rispetto a metodologie, strategie, percorsi, obiettivi di apprendimento che si danno le scuole e le classi; 3) valuta un prodotto (il test) senza tenere in alcun conto i processi individuali di sviluppo della persona e il contesto specifico di lavoro; 4) limita fortemente la libertà di insegnamento sia nei contenuti che nella pratica di lavoro; 5) induce in tutti - bambini, insegnanti, scuole - stress da prestazione: dall'ansia dei bambini a quella dei docenti che, temendo cattivi risultati della classe, modificano spontaneamente contenuti e metodi della didattica per adattarli ai test".


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