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Sole 24 ore-Scuola, avvio tra le polemiche

Scuola, avvio tra le polemiche ROMA - Si lavora al ministero dell'Istruzione per "salvare" le graduatorie per le nomine delle supplenze. Si sta infatti mettendo a punto l'appello al Consig...

27/08/2002
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Il Sole 24 Ore

Scuola, avvio tra le polemiche
ROMA - Si lavora al ministero dell'Istruzione per "salvare" le graduatorie per le nomine delle supplenze. Si sta infatti mettendo a punto l'appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Lazio (n. 7131) che ha bocciato la circolare 69/2002 nella parte in cui ha previsto, per gli abilitati delle scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario, il cumulo dei punteggi, quelli legati al titolo e quelli connessi all'eventuale servizio prestato nel periodo del corso. Il ministero ha più volte ribadito, a dispetto dell'allarme lanciato dai sindacati, che la sentenza non comprometterà il regolare avvio dell'anno scolastico. Ed è deciso a difendere le proprie ragioni rispetto alla posizione dei giudici amministrativi, confutando la decisione di escludere la valutazione autonoma del servizio svolto durante il biennio della scuola. Il fronte-graduatorie non sarà l'unico impegno dello staff del ministero. In settimana si metterà mano anche al progetto di sperimentazione per anticipare alcuni "asset" della riforma proposta dal ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti. In particolare, in prima elementare si sperimenterà su: maestro prevalente, studio dell'inglese e dell'informatica. I percorsi di apprendimento personalizzati e l'anticipo dell'età scolare interesserà sia i bambini della prima elementare che quelli della scuola dell'infanzia. Proprio la possibilità di iniziare prima i "cicli" di istruzione - i bambini devono compiere, entro il 28 febbraio, tre anni per iscriversi alla scuola dell'infanzia e sei anni per la prima elementare - sta diventando uno degli aspetti più controversi dal punto di vista politico e pedagogico. Per questo, la sperimentazione dell'inserimento anticipato sarà possibile solo in un circolo didattico (invece di due) per provincia e una sola scuola paritaria per capoluogo di Regione (invece di due). Nel giro di qualche giorno dovrebbe essere resa nota la mappa delle scuole coinvolte nel progetto. Secondo la rivista "Tuttoscuola" parteciperanno circa 800 i plessi di scuola elementare e circa 500 di scuola dell'infanzia. Le classi o sezioni interessate, tra elementare e materna, saranno circa 2.500, con il coinvolgimento di 6-7 mila docenti e di 50mila bambini. Tuttavia, le polemiche contro il ministero non risparmiano neppure la sperimentazione che - a pochi giorni dall'avvio delle lezioni - mette alla prova anche la capacità organizzativa degli enti locali. La Cgil-scuola rimarca come "la sperimentazione di aspetti della controriforma è stata avviata, nonostante la delega del Governo non sia stata approvata nemmeno da un ramo del Parlamento e senza una richiesta approvata dalla commissione Cultura del Senato, dove attualmente il provvedimento è in discussione". A questo si aggiunge - secondo la Cgil - il fatto che la scelta degli istituti non avviene secondo criteri trasparenti. "Alcuni dirigenti scolastici - afferma una nota sindacale - sono contattati da dirigenti dell'amministrazione scolastica affinché operino al fine di far aderire "spontaneamente" la propria scuola alla sperimentazione", in alcuni casi senza coinvolgere nella decisione gli organi collegiali. Il dibattito è vivace anche sui correttivi per la riforma degli atenei: il ministro punterebbe a una maggiore flessibilità, pur confermando i corsi su più livelli (si veda "Il Sole-24 Ore" di ieri). Secondo il responsabile Istruzione di An, Giuseppe Valditara, occore che, accanto alla laurea di primo e di secondo livello, si restauri l'architettura tradizionale, con percorsi "a ciclo unico" di quattro o cinque anni. Per Maria Grazia Pagano, Ds, sarebbe deleterio cancellare l'impianto della riforma, cui si possono invece apportare aggiustamenti.


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