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Senato-seduta del 12 marzo

(1306-B) Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale (Approvato dal Senato ...

13/03/2003
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(1306-B) Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale (Approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati) (Votazione finale qualificata ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento) (Relazione orale)

PRESIDENTE. Ricorda che, ai sensi dell'articolo 104 del Regolamento, oggetto della discussione e delle deliberazioni saranno soltanto le modificazioni apportate dalla Camera dei deputati, salvo la votazione finale. Ricorda che nella seduta pomeridiana di ieri si è concluso l'esame degli articoli nel testo comprendente le modificazioni apportate dalla Camera dei deputati. Passa alla votazione finale.
MARINO (Misto-Com). Annuncia un voto contrario in quanto il disegno di legge pregiudica il ruolo della scuola pubblica quale elemento di promozione sociale e rappresenta una vera e propria controriforma scolastica. Il provvedimento è inoltre privo di copertura finanziaria, come hanno chiaramente evidenziato le modifiche apportate dalla Camera dei deputati e pertanto, oltre a rappresentare una norma manifesto, conferma l'approccio economicistico del Governo al settore della scuola, visto che la finanziaria prevede ingenti tagli che si tradurranno nella riduzione degli insegnanti e nel blocco degli interventi per l'edilizia scolastica. Con queste scelte il Governo pone a rischio il futuro del Paese, riducendo le opportunità per le giovani generazioni nel momento in cui la globalizzazione richiede maggiori investimenti nella formazione. (Applausi dai Gruppi Misto-Com, DS-U e Misto-RC).
SODANO Tommaso (Misto-RC). Il voto contrario dei senatori di Rifondazione comunista sarà ancora più determinato dopo le modifiche introdotte dalla Camera dei deputati. La riforma Moratti, che punta a rendere residuale la scuola pubblica, continua infatti a non essere sostenuta da risorse finanziarie credibili e conferma, dopo le ultime due leggi finanziarie ed il decreto taglia-spese, come per l'attuale maggioranza la scuola non sia una priorità ma un settore nel quale fare economie attraverso la riduzione di organici, l'abolizione delle misure a sostegno della gratuità dei libri scolastici e il taglio delle risorse per la lotta contro la dispersione. Anche l'accesso anticipato alla scuola che, pur non essendo condiviso dai senatori di Rifondazione comunista, ha creato delle aspettative tra le famiglie finirà per essere disatteso per l'assenza di risorse adeguate, determinando disuguaglianza nell'offerta e discriminazioni territoriali. Il doppio canale istruzione-formazione ripropone una concezione aziendalistica volta ad garantire la mera alfabetizzazione della manodopera utilizzabile per forme di lavoro precario, saltuario e flessibile: si ripristina così un criterio di divisione classista che contrasta con il dettato della Costituzione. (Applausi dai Gruppi DS-U, Verdi-U e Mar-DL-U).
GABURRO (UDC). Il Senato si appresta finalmente a varare un progetto di riforma atteso dagli elettori, dal mondo della scuola, dalle famiglie e dalle autonomie locali. Le modifiche introdotte dalla Camera dei deputati recano più puntuali garanzie circa le esigenze di copertura finanziaria e non hanno mutato le apprezzabili direttrici di fondo della legge delega: l'affermazione della valenza educativa dell'istruzione e della formazione e della responsabilità primaria della famiglia nella crescita culturale dei giovani; l'innalzamento del diritto-dovere allo studio fino ai 18 anni; l'indicazione della qualità come criterio fondamentale della politica scolastica; l'introduzione dell'alternanza scuola-lavoro; la valorizzazione dell'autonomia e del decentramento; il riconoscimento della formazione professionale quale valida alternativa al canale liceale per tutti quei giovani che altrimenti non avrebbero altra scelta che l'uscita dal mondo della scuola. Questa riforma non deriva dalle esigenze del mercato del lavoro, ma dalla necessità di garantire a tutti una formazione fino al compimento dei 18 anni con percorsi diversificati e personalizzati affinché l'obbligo scolastico non sia disgiunto dal successo educativo. Di particolare importanza sono le proposte relative alla formazione degli insegnanti per rendere la qualità l'indirizzo guida della futura politica scolastica. E' auspicabile che nell'ambito dei decreti attuativi sia garantito uno sviluppo equilibrato dell'autonomia, sia prestata particolare attenzione alle esigenze del personale docente e non docente e siano coinvolte le famiglie. Dichiara il voto favorevole dell'UDC. (Applausi dai Gruppi UDC, FI e AN).

Presidenza del presidente PERA

VALDITARA (AN). La riforma Moratti, a differenza della legge Berlinguer-De Mauro contro cui insorsero quasi tutti i sindacati, non trova ostilità nella maggioranza degli operatori della scuola e i suoi punti fondamentali sono stati accolti favorevolmente dalle famiglie e dagli insegnanti. Le stesse polemiche dell'opposizione circa la copertura finanziaria appaiono sfrontate se si considera che per la legge Berlinguer non fu previsto alcuno stanziamento e che, in realtà, la realizzazione di gran parte dell'impianto della delega in esame (ritorno alla scansione classica per elementari, medie e liceo ed al voto di condotta, potenziamento dei contenuti didattici, abolizione dei debiti formativi senza verifica e cambio delle regole per la formazione ed il reclutamento degli insegnanti) non richiede ulteriori risorse. Per l'attuazione del doppio canale, invece, rimanendo invariato l'obbligo formativo per 12 anni, le risorse sono legate al numero degli alunni coinvolti e quindi si pongono gli stessi problemi di copertura della legge Berlinguer. Per quanto riguarda l'iscrizione anticipata, inoltre, va ricordato che un ordine del giorno accolto alla Camera sulla data di iscrizione al primo anno di asilo abbatterà ulteriormente i costi. Invece, serviranno certamente nuove risorse per l'alternanza scuola-lavoro e la valutazione della qualità sistema educativo, ma il Governo si è pubblicamente impegnato in tal senso ed il testo torna dalla Camera con la previsione che i decreti delegati che determinino nuovi o maggiori oneri finanziari dovranno essere coperti preventivamente da appositi provvedimenti legislativi: è una norma di trasparenza che garantisce la serietà del percorso riformatore, tanto da aver indotto la Commissione bilancio ad esprimere all'unanimità un parere favorevole sui profili di copertura. Nonostante la congiuntura non certo favorevole, il Governo prosegue nella sua azione a favore di una scuola di qualità attraverso la valorizzazione professionale dei docenti, l'adeguamento delle risorse ad essi destinate e i programmi di edilizia scolastica. Si apre ora la delicata fase dell'attuazione della riforma attraverso i decreti, alla quale è auspicabile che l'opposizione responsabilmente non si sottragga, dal momento che per i prossimi dieci anni la scuola sarà quella costruita sulla base della legge che oggi, con il voto convinto di Alleanza Nazionale, il Parlamento sta per approvare. (Applausi dai Gruppi AN e FI. Congratulazioni).
MORANDO (DS-U). Le modifiche apportate dalla Camera sanciscono definitivamente l'assenza di copertura finanziaria del disegno di legge, come emerge con chiarezza dalle norme che affidano la quantificazione degli oneri di cui agli emanandi decreti legislativi ad una relazione tecnica, controfirmata dal Ministro dell'economia, e che condizionano l'emanazione dei decreti attuativi alla preventiva indicazione delle risorse in appositi provvedimenti legislativi di spesa. Tali disposizioni, unitamente a quella che concede un termine di 24 mesi per l'emanazione dei decreti, inducono a dubitare dell'effettiva capacità del Governo di procedere al reperimento delle risorse necessarie entro quella data. Con riferimento all'anno in corso infatti, la recente finanziaria non reca alcuno stanziamento per l'applicazione della riforma; anzi, unitamente al decreto-legge taglia-spese, opera un drastico ridimensionamento dei fondi destinati al Ministero dell'istruzione, con pesanti effetti negativi sugli organici, sugli investimenti e sull'autonomia scolastica, mentre, per quanto riguarda il 2004, oltre alle non ottimistiche previsioni circa l'andamento della finanza pubblica, il Governo si troverà nella condizione di operare delle scelte, tenuto conto che sono in via di approvazione numerosi provvedimenti '#8211; quali le riforme del fisco, del mercato del lavoro, della previdenza, e la legge per il rilancio delle infrastrutture '#8211; che prevedono tutte analogo tipo di copertura, e cioè il rinvio a future leggi finanziarie per il reperimento delle risorse. Tali incertezze contribuiranno a rendere ancor più instabile il mondo della scuola, con ripercussioni negative per tutto il Paese, e pertanto, a nome dell'Ulivo, dichiara il voto contrario sul provvedimento. (Applausi dai Gruppi DS-U, Mar-DL-U, Verdi-U, Misto-Udeur-PE, Misto-SDI e Misto-Com. Congratulazioni).
FAVARO (FI). Il provvedimento giunge alla fase conclusiva arricchito, attraverso un contributo bipartisan delle forze politiche, dalle modifiche apportate dalla Camera che offrono sicure garanzie di rispetto dell'articolo 81 della Costituzione. L'ampio dibattito ha peraltro consentito di portare alla luce i punti qualificanti della riforma che si sostanziano in primo luogo in un più stretto collegamento con il mondo del lavoro, come emerge dall'indicazione dei due canali dell'istruzione a cui è assicurata pari dignità, quello dei licei e quello della formazione e istruzione tecnico-professionale, nonché nella sostituzione dell'obbligo scolastico con un più cogente diritto-dovere all'istruzione e nella particolare attenzione dedicata alla formazione degli insegnanti. Coglie pertanto l'occasione per ringraziare il ministro Moratti per l'impegno profuso nella fase preparatoria e nella discussione parlamentare, impegno che dovrà proseguire per garantire un'applicazione effettiva della riforma. Oltre infatti alla prosecuzione del confronto con il mondo della scuola, l'emanazione dei decreti legislativi rappresenterà la sede per un ulteriore esame parlamentare che dovrà indirizzarsi necessariamente sulla strada già intrapresa dal Governo della razionalizzazione della spesa. (Applausi dai Gruppi FI, AN e UDC. Congratulazioni).
PERUZZOTTI (LP). Dichiara il voto favorevole del Gruppo sul disegno di legge. (Applausi dai Gruppi LP e FI).
Con votazione nominale elettronica, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il Senato approva nel suo complesso il disegno di legge n. 1306-B. (Applausi dai Gruppi FI, AN, UDC e LP Molte congratulazioni al ministro Moratti).


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