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Scuola, Renzi riapre il cantiere: più inglese e fondi agli istituti, 140mila assunzioni in settembre

Da quanto si apprende, il nucleo principale di proposte, quelle più urgenti, tra cui il maxi-piano di stabilizzazioni per azzerare il precariato storico, finanziato nella legge di Stabilità con 1 miliardo di euro per il 2015 e 4 miliardi, a regime, arriverà con un decreto-legge

06/01/2015
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Il Sole 24 Ore

Claudio Tucci

Più fondi per il funzionamento degli istituti scolastici (si ragiona su un incremento di 50 milioni di euro già quest'anno - per poi crescere nel 2016). Potenziamento della lingua inglese a partire dalla primaria. Piano straordinario di assunzioni, a settembre prossimo, di circa 140mila docenti precari e vincitori e idonei dell'ultimo concorsone Profumo del 2012. Forte investimento nell'alternanza scuola-lavoro (dalle attuali 96 ore si potrebbe arrivare fino a un massimo di 200 ore negli ultimi due anni degli istituti tecnici e professionali). E un impegno, per ora, solo di massima, a trovare “risorse aggiuntive” per riaprire la partita del rinnovo del contratto di lavoro, bloccato dal 2010.

È ripartito ufficialmente il «cantiere Scuola», con il premier Matteo Renzi, che ha incontrato ieri, a Palazzo Chigi, per più di un'ora, il ministro Stefania Giannini e il sottosegretario Davide Faraone, per mettere a fuoco i temi che dovranno essere tradotti in norme nell'annunciata riforma dell'Istruzione, attesa in Consiglio dei ministri per fine febbraio. Da quanto si apprende, il nucleo principale di proposte, quelle più urgenti, tra cui il maxi-piano di stabilizzazioni per azzerare il precariato storico, finanziato nella legge di Stabilità con 1 miliardo di euro per il 2015 e 4 miliardi, a regime, arriverà con un decreto-legge. Le altri questioni, quelle sostanzialmente dove c'è ancora discussione e le soluzioni tecniche sono ancora tutte da individuare, viaggeranno invece in un ddl delega.

«Il 2015 mette al centro la scuola - ha sottolineato in un tweet il capo del Governo -. Siamo a lavoro sulla riforma più importante per il futuro dei nostri figli e del Paese». La base di partenza per la stesura dei provvedimenti normativi è il documento «La Buona Scuola», integrato e corretto con i suggerimenti arrivati durante i due mesi di consultazione pubblica online.

Il faccia a faccia a palazzo Chigi ha confermato il piano di maxi-assunzioni da settembre 2015. Il Miur sta ultimando il censimento degli iscritti nelle graduatorie a esaurimento: sulla carta sono inseriti circa 140mila precari, ma alcuni di essi sono anche vincitori o idonei del concorso Profumo e altri ancora, in attesa del posto fisso da anni, si sono occupati altrove, fuori dalla scuola (e quindi potrebbero non avere interesse all'immissione in ruolo). Il contingente esatto di assunzioni dei docenti si saprà nelle prossime settimane, ma il numero finale, fanno sapere dal ministero di viale Trastevere, non sarà molto distante da quello annunciato (più di 140mila) nei mesi scorsi (l'intero piano dovrà comunque avere l'ok finale del Mef). Ci sarà un ritocco anche al sistema di incrementi stipendiali del personale della scuola, oggi legato ai soli scatti d'anzianità. Si sta studiando un sistema misto, che valorizzi anche merito e valutazione (come chiede Ncd).

Novità potrebbero arrivare pure sul fronte scuola-lavoro. L'obiettivo è “raddoppiare” le ore di alternanza (la misura vale circa 100 milioni di euro) per rendere «centrale il tema del raccordo istruzione-mondo delle imprese», sottolinea il sottosegretario Gabriele Toccafondi. Si potrebbe guardare al sistema degli Its, le super scuole di tecnologia post diploma, che vedono già coinvolte oltre 600 aziende. «Si sta lavorando anche per sburocratizzare le regole su alternanza e apprendistato per rendere appetibili questi strumenti anche alle piccole e medie imprese - aggiunge Toccafondi -. E sugli Its stiamo studiando come favorire i corsi interregionali e la mobilità degli studenti». In cantiere pure un piano Marshall per potenziare i laboratori scolastici, finanziato, dal 2015-2016, con più di 60 milioni di euro. A cui potrebbero aggiungersi altri fondi europei (programmazione 2014-2020).


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