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Resto del CArlino-Laurea anche per i maestri Precari addio entro il 2009

SCUOLAFormazione dei docenti, il ministro presenta il decreto Laurea anche per i maestri Precari addio entro il 2009 ROMA Docenti laureati anche per insegnare alle elementari e 200mila pr...

26/02/2005
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Il Resto del Carlino

SCUOLAFormazione dei docenti, il ministro presenta il decreto
Laurea anche per i maestri Precari addio entro il 2009
ROMA Docenti laureati anche per insegnare alle elementari e 200mila precari storici (praticamente tutti, secondo le stime del ministero dell'Istruzione) assorbiti nell'arco di 5 anni. Il ministro Letizia Moratti non nasconde la soddisfazione nel presentare il decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri con il quale si introducono i nuovi criteri per la formazione dei docenti.
"Nomine sicure"
Con particolare attenzione alle necessità territoriali: ogni regione "formerà" maestri e professori secondo il bisogno locale. Il provvedimento dovrebbe diventare operativo dall'anno scolastico 2008-2009. Per la Moratti è la risposta attesa da anni per avere "docenti più qualificati e più giovani". Inoltre consentirà di dare "certezze sul posto di lavoro agli aspiranti insegnanti".
Tutto farà capo, in qualche modo, alle università chiamate a preparare i docenti in maniera specifica. Il resto sarà un esame di Stato e un periodo di "prova" sotto la sorveglianza di un tutor. Il decreto prevede un doppio binario teorico e pratico che, a detta della Moratti, ci metterà in posizione avanzata rispetto "a gran parte dei Paesi europei".
Ma come? Ci saranno nuovi corsi formativi a numero programmato e ripartito su base regionale, ai quali si accederà attraverso una selezione nazionale dopo aver conseguito la laurea o il diploma accademico di primo livello. Previsti anche stage formativi all'estero e periodi di tirocinio nelle scuole sotto l'occhio vigile di tutor.
Ultimata la preparazione, gli aspiranti insegnanti dovranno affrontare un esame con valore abilitante che varrà come prova concorsuale. L'obiettivo è di garantire la certezza dell'assunzione.
La programmazione dei posti avverrà con cadenza triennale in base a proiezioni che terranno conto del numero dei posti, del numero degli alunni anche disabili, del turn-over. Ogni anno il ministero ripartirà tra le università un numero di posti pari a quello che si prevede di coprire nelle scuole della regione maggiorato del 10%.
Inolrte i docenti di domani dovranno dimostrare sul campo le loro capacità con un anno di pratica con un contratto di formazione lavoro sotto la supervisione di un tutor. Al termine, il Comitato per la valutazione darà il suo parere e gli insegnanti avranno un contratto a tempo indeterminato.
L'inizio dei nuovi corsi è previsto dall'anno accademico 2006-2007, per cui i primi abilitati potranno sbarcare nelle scuole all'inizio del 2008-2009. Il provvedimento, spiega Moratti, "prevede una formazione di pari dignità per i docenti. I percorsi di formazione iniziale dei docenti della scuola dell'infanza, del primo e del secondo ciclo si svolgeranno presso le università e le istituzioni di alta formazione artistica, musicale". Un sistema per garantire "facilità di passaggio per i docenti tra i diversi ordini e gradi" e di risolvere il problema del precariato perché "a regime sarà possibile insegnare solo con il livello più alto della preparazione universitaria".
"Piano devastante"
Sulle modalità di inserimento, però, ancora pochi dettagli. Il ministro precisa di aver ricevuto mandato dal governo di approfondire, con i colleghi di Economia e Funzione pubblica, le modalità tecniche del progetto.
Le reazioni non si sono fatte attendere. I Cobas, con Piero Bernocchi, parlano di "controriforma devastante". Per Enrico Panini, della Cgil, si tratta di un "duro attacco alla dignità di migliaia di persone che garantiscono il funzionamento della scuola".
Sul fronte politico, mentre Forza Italia parla di "svolta che dà la certezza del posto di lavoro" e An sottolinea che "il governo mantiene gli impegni", i Ds puntano sull'ironia: "Si è accorta il ministro che siamo alla fine della legislatura? Il programma è ridicolo e fuori tempo massimo".
Silvia Mastrantonio


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