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Repubblica- Sperimentazione alle elementari il ministro Moratti dovrà aspettare

Il parere del Consiglio nazionale dell'istruzione sull'anticipo delle iscrizioni atteso per il 10 settembre Il parere del Consiglio nazionale dell'istruzione sull'anticipo delle iscr...

01/08/2002
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la Repubblica

Il parere del Consiglio nazionale dell'istruzione sull'anticipo delle iscrizioni atteso per il 10 settembre
Il parere del Consiglio nazionale dell'istruzione sull'anticipo delle iscrizioni atteso per il 10 settembre
Sperimentazione alle elementari il ministro Moratti dovrà aspettare

E i senatori dell'Ulivo: non si può imporre un pezzo di riforma prima dell'inizio delle lezioni
Il progetto di riordino è stato presentato ieri senza attendere i tempi dell'iter parlamentare
MARINA CAVALLIERI

ROMA - C'è chi lo definisce un blitz, chi un colpo di teatro, chi semplicemente una corsa contro il tempo. Il ministro Moratti ha presentato ieri al Consiglio nazionale della Pubblica istruzione un progetto di sperimentazione della riforma della scuola. Senza attendere i tempi dell'iter parlamentare, il ministro potrebbe emanare un decreto che consente alle scuole che vogliono aderire di sperimentare alcuni contenuti della riforma. Anticipo delle iscrizioni alla materna o elementare per chi compie 3 o 6 anni entro il 28 febbraio, maestro prevalente, inglese ed informatica già dalla prima: questi i contenuti più significativi che potrebbero essere avviati già da settembre. Dal ministero assicurano che è prevista, per le scuole che chiedono la sperimentazione, la riapertura dei termini delle iscrizioni per agevolare le famiglie. Ma gli ostacoli sono molti.
"Prima del dieci settembre non potremo dare un parere", dice Achille Massenti dell'Ufficio di presidenza del Consiglio nazionale della Pubblica istruzione. "Abbiamo chiesto di vedere il decreto. Il parere del Consiglio non è vincolante ma comunque non può essere anticipato". Quindi bisogna attendere. Ma il tempo non è l'unico nemico della Moratti.
"La sperimentazione non può partire in tempi così brevi", ha detto Chiara Acciarini, senatrice e capogruppo Ds in commissione istruzione. Ieri, in una conferenza stampa, i senatori dell'Ulivo hanno sparato a zero contro la politica scolastica del governo. La Moratti, dicono i senatori dell'Ulivo, si sottrae al dibattito parlamentare, si "arrampica sugli specchi" con il tentativo di imporre la sperimentazione a poco più di un mese dall'inizio delle scuole. Secondo Acciarini, il ministro non essendo arrivata al voto del Parlamento entro luglio, così come era stato annunciato, tenta la strada della sperimentazione. "Ma per farla servono i tempi per riunire collegi docenti, consigli d'istituto: la sperimentazione fatta in questo modo è solo una trovata surrettizia per scavalcare il Parlamento e gettare nella confusione le famiglie".
"Il ministro - aggiunge Albertina Soliani, senatrice della Margherita - sceglie la via precaria della sperimentazione ma così è solo il caos, non si sa più su quali regole è organizzata la scuola". Sul disegno di legge della Moratti è intervenuto anche il senatore Mancino che ha sollevato dubbi di costituzionalità: "Principi e criteri direttivi devono essere stabiliti dal Parlamento, la delega invece trasferisce a livello di governo la disciplina dei principi entrando in contrasto con una norma costituzionale". Ostili anche i sindacati. "Siamo contrari ad introdurre nel mese di agosto innovazioni che dovrebbero produrre effetti nel prossimo anno", dice il segretario della Uil-scuola Di Menna. "I tempi della scuola vanno rispettati". "Non è possibile - ha commentato il segretario dello Snals Ricciato - accettare una proposta di sperimentazione su una riforma così importante".

E i senatori dell'Ulivo: non si può imporre un pezzo di riforma prima dell'inizio delle lezioni
Il progetto di riordino è stato presentato ieri senza attendere i tempi dell'iter parlamentare
MARINA CAVALLIERI

ROMA - C'è chi lo definisce un blitz, chi un colpo di teatro, chi semplicemente una corsa contro il tempo. Il ministro Moratti ha presentato ieri al Consiglio nazionale della Pubblica istruzione un progetto di sperimentazione della riforma della scuola. Senza attendere i tempi dell'iter parlamentare, il ministro potrebbe emanare un decreto che consente alle scuole che vogliono aderire di sperimentare alcuni contenuti della riforma. Anticipo delle iscrizioni alla materna o elementare per chi compie 3 o 6 anni entro il 28 febbraio, maestro prevalente, inglese ed informatica già dalla prima: questi i contenuti più significativi che potrebbero essere avviati già da settembre. Dal ministero assicurano che è prevista, per le scuole che chiedono la sperimentazione, la riapertura dei termini delle iscrizioni per agevolare le famiglie. Ma gli ostacoli sono molti.
"Prima del dieci settembre non potremo dare un parere", dice Achille Massenti dell'Ufficio di presidenza del Consiglio nazionale della Pubblica istruzione. "Abbiamo chiesto di vedere il decreto. Il parere del Consiglio non è vincolante ma comunque non può essere anticipato". Quindi bisogna attendere. Ma il tempo non è l'unico nemico della Moratti.
"La sperimentazione non può partire in tempi così brevi", ha detto Chiara Acciarini, senatrice e capogruppo Ds in commissione istruzione. Ieri, in una conferenza stampa, i senatori dell'Ulivo hanno sparato a zero contro la politica scolastica del governo. La Moratti, dicono i senatori dell'Ulivo, si sottrae al dibattito parlamentare, si "arrampica sugli specchi" con il tentativo di imporre la sperimentazione a poco più di un mese dall'inizio delle scuole. Secondo Acciarini, il ministro non essendo arrivata al voto del Parlamento entro luglio, così come era stato annunciato, tenta la strada della sperimentazione. "Ma per farla servono i tempi per riunire collegi docenti, consigli d'istituto: la sperimentazione fatta in questo modo è solo una trovata surrettizia per scavalcare il Parlamento e gettare nella confusione le famiglie".
"Il ministro - aggiunge Albertina Soliani, senatrice della Margherita - sceglie la via precaria della sperimentazione ma così è solo il caos, non si sa più su quali regole è organizzata la scuola". Sul disegno di legge della Moratti è intervenuto anche il senatore Mancino che ha sollevato dubbi di costituzionalità: "Principi e criteri direttivi devono essere stabiliti dal Parlamento, la delega invece trasferisce a livello di governo la disciplina dei principi entrando in contrasto con una norma costituzionale". Ostili anche i sindacati. "Siamo contrari ad introdurre nel mese di agosto innovazioni che dovrebbero produrre effetti nel prossimo anno", dice il segretario della Uil-scuola Di Menna. "I tempi della scuola vanno rispettati". "Non è possibile - ha commentato il segretario dello Snals Ricciato - accettare una proposta di sperimentazione su una riforma così importante".


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