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Repubblica-Scuola, subito tutti in cattedra al via anche la sperimentazione

Gubbio, il ministro Moratti al seminario di Forza Italia. Test-laboratorio in 200 circoli didattici "Scuola, subito tutti in cattedra al via anche la sperimentazione" "Quasi tutti i suppl...

01/09/2002
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la Repubblica

Gubbio, il ministro Moratti al seminario di Forza Italia. Test-laboratorio in 200 circoli didattici
"Scuola, subito tutti in cattedra al via anche la sperimentazione"

"Quasi tutti i supplenti annuali sono stati assunti, l'anno inizia regolarmente"
"Mancanza di fondi? Siamo tranquilli, c'è un impegno preciso della maggioranza"
"Cominciamo ad applicare le novità: per materne ed elementari informatica e inglese In un circolo anche l'ingresso anticipato"
DAL NOSTRO INVIATO
GIANLUCA MONASTRA

GUBBIO - Rassicura e incassa applausi la Moratti nel giorno della scuola al seminario di Forza Italia a Gubbio. La riforma va, la sperimentazione anche, proclama sorridendo il ministro davanti ad una platea che scatta in piedi come una molla per celebrare la chiusura del suo intervento. Si parte regolarmente, con tutti i docenti in classe dal primo giorno. Si parte col test-laboratorio della sperimentazione in duecento degli ottocento circoli didattici che avrebbero già aderito al progetto. E si comincia smentendo tagli e rilanciando ogni punto di una riforma in cantiere. Un pianeta pronto a decollare "verso una scuola di qualità, libera e aperta", giura Letizia Moratti disegnando l'identikit del mondo delle classi di domani.
"Già 80 mila degli 85 mila supplenti annuali - dice il ministro dell'Istruzione - sono stati assunti e dunque tutti i docenti di ruolo, più il 93% dei supplenti, dal primo giorno di scuola saranno al lavoro per accogliere oltre 7 milioni e mezzo di ragazzi, in 380 mila classi. In passato i supplenti annuali venivano assunti solo a dicembre, non ce lo dimentichiamo". Pausa, applausi. E via con gli altri punti. Il contratto dei docenti: "La prima parte delle operazioni, quella sui principi, è stata già conclusa. Ora partiranno le trattative sulle quali vigileremo con attenzione". Le graduatorie per le supplenze dopo la sentenza del Tar del Lazio che ha rimesso i criteri in discussione: "La definizione delle graduatorie non è facile, da qui la decisione di fare ricorso al Consiglio di Stato per ottenere un indirizzo chiaro. Vorremo riuscire a prendere una decisione equa, ma non è semplice". Lo spettro della mancanza dei soldi per la riforma: "Siamo tranquilli. C'è un impegno preciso della maggioranza e nei documenti ufficiali la scuola viene indicata come una priorità".
Ma è la sperimentazione nelle scuole dell'infanzia e nelle elementari il tavolo della partita più calda. "Partirà presto, state sicuri. Abbiamo già raccolto ottocento richieste e ora dobbiamo valutare e scegliere. Di certo, rispetteremo i limiti già fissati, e cioè due circoli didattici per provincia, duecento in tutto. La sperimentazione riguarderà soprattutto l'insegnamento di inglese ed informatica e in un circolo per provincia sarà previsto anche l'ingresso anticipato". La lista dei prescelti sarà ufficiale l'11 settembre, dopo che il consiglio nazionale della pubblica istruzione avrà espresso il suo parere: obbligatorio, ma non vincolante. "Lo consideriamo - spiega il ministro - un'esperienza laboratorio per capire le esigenze delle famiglie".
Dall'elenco dei buoni propositi, alla replica alle polemiche e le accuse lanciate negli ultimi tempi. Non ci sono ritardi, non ci sono rischi, è la nuova rassicurazione della Moratti. Il Parlamento ha già messo in agenda la discussione sulla riforma della scuola, adesso in commissione al Senato e i cui lavori inizieranno il 17 settembre. E le critiche, gli attacchi del centro sinistra? "Non intendo rispondere, le critiche le valuto e le considero se sono costruttive. Mi dispiace ad esempio che siano stati sollevati tanti problemi sull'apertura dell'anno scolastico. Invece avete visto, tutto partirà secondo le previsioni. No, non è corretto dare informazioni sbagliate alle famiglie...".
E se la sperimentazione è la sfida immediata, c'è un altro obiettivo con tempi più lunghi e uguali ambizioni. "Creare uno spazio dell'educazione europeo che non svilisca, però, le tradizioni e il patrimonio culturale dei singoli Stati". Per puntellare l'idea la Moratti sfodera numeri e statistiche. Nel 2000, dice, la proporzione di cittadini europei compresi tra i 24 e i 64 anni di età che avevano raggiunto almeno un livello di istruzione secondaria superiore era solo del 60,3%. Quasi 150 milioni di persone nell'Unione europea, sono senza un livello di istruzione di base e di conseguenza esposte al rischio-emarginazione. Da qui, l'idea di "uno spazio europeo dell'istruzione e della formazione" "L'Italia - conclude - è leader in un progetto sperimentale che riguarda la creazione di poli formativi di eccellenza per la costruzione di qualifiche professionali reciprocamente riconoscibili in aree come moda, restauro, tutela del patrimonio culturale, ristorazione e valorizzazione delle produzioni locali tipiche".


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