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Repubblica-Salviamo il francese dalla riforma delle medie"

IL CASO "Salviamo il francese dalla riforma delle medie" Appello della Regione al ministro Moratti MARCO TRABUCCO ...

03/01/2006
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la Repubblica

IL CASO
"Salviamo il francese dalla riforma delle medie"
Appello della Regione al ministro Moratti
MARCO TRABUCCO


Salviamo l'insegnamento del francese nelle scuole medie torinesi. A lanciare l'appello in difesa della lingua che ancora una ventina di anni fa era la più scelta dagli studenti della nostra città, è stata l'assessore all'istruzione della Regione, Gianna Pentenero.
A partire dal prossimo anno scolastico, 2006-2007, infatti, in base a un decreto legislativo del governo Berlusconi dell'ottobre scorso, sarà l'inglese l'unica lingua insegnata nella scuola secondaria di primo grado (la media inferiore appunto). Il francese diverrà materia facoltativa. Un affronto grave per il Piemonte che, sotto i Savoia, ha usato per secoli quell'idioma come lingua ufficiale, almeno dell'aristocrazia. E per i piemontesi che, sia detto senza ironia, pur avendo avuto un ruolo decisivo nell'unità d'Italia hanno sempre considerato i vicini d'Oltralpe come cugini. E Torino, una "piccola Parigi".
Alle ragioni storiche si poi aggiungono quelle pratiche: nelle scuole torinesi, la lingua d'oil pur surclassata giustamente dall'inglese nelle preferenze degli studenti, è ancora più scelta che in ogni altra regione d'Italia. Un fatto che si porta come corollario, un alto numero di insegnanti ancora in servizio che corrono così il rischio di rimanere se non disoccupati, certo "fuori ruolo".
Per questo l'assessore regionale ha deciso di lanciare un appello al ministero dell'Istruzione: "Bisogna tenere conto - spiega Pentenero - della collocazione geografica della nostra regione e degli ottimi rapporti di cooperazione che la nostra Direzione regionale del Miur e le nostre scuole hanno stabilito con i vicini francesi con progetti europei transfrontalieri, formazione congiunta di insegnanti e dirigenti, progetti comuni di insegnamento". E non basta: "Sono tantissime - aggiunge l'assessore - le iniziative commerciali, culturali e turistiche che vedono unite Piemonte e Francia. È chiaro che non può essere alternativo all'inglese: ma la conoscenza di più lingue oggi è uno strumento essenziale per la formazione dei nostri ragazzi come cittadini europei. Per questo ritengo necessario che la giunta regionale si faccia promotrice presso il ministero di un'azione che porti alla modifica di una norma lesiva degli interessi piemontesi".


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