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Repubblica: Pestato dai bulli, interviene Fioroni "Più polizia davanti agli istituti"

«Premiare chi fa bene e punire chi fa male è il primo requisito perché si affermi ovunque il rispetto della legalità».

07/11/2007
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la Repubblica

Il ragazzo marocchino picchiato a Roma ricevuto dal sindaco Veltroni
ALESSANDRA PAOLINI

ROMA - «Premiare chi fa bene e punire chi fa male è il primo requisito perché si affermi ovunque il rispetto della legalità». Il giorno dopo l´ennesimo episodio di bullismo che lunedì mattina a Roma ha lasciato svenuto in via delle Fornaci, a un passo da San Pietro, un ragazzino italo-marocchino di quattordici anni, preso a pugni e catenate da un gruppo di coetanei, il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni scrive ai presidi. Una lettera per ricordare che non devono essere solo «présidi ma presìdi» delle garanzie democratiche all´interno della scuola insieme agli insegnanti e agli studenti. Fioroni ricorda di aver «chiesto al ministro dell´Interno, Giuliano Amato, che venga intensificata la vigilanza fuori dalle scuole» così come «la disponibilità a valutare l´ammissibilità, in occasione delle elezioni studentesche, di liste con riferimenti al fascismo e alla xenofobia che dovessero essere segnalate in questi giorni, riguardo alle quali invito tutti voi alla vigilanza e a una tempestiva verifica».
E ieri pomeriggio anche il sindaco di Roma Walter Veltroni ha voluto incontrare il ragazzino. «Sindaco, non so perché l´hanno fatto - ha detto K. H. - So solo che li ho visti davanti, erano filippini, mi hanno dato un pugno, ho cercato di difendermi ma poi da dietro mi è arrivato un altro colpo. Troppo forte. E sono svenuto. Ero già stato aggredito giorni fa. Ma allora ero riuscito a difendermi». Esile per i suoi 14 anni, felpa bianca e jeans, K. M. ha ancora in viso i segni dell´aggressione. «Per fortuna che sono intervenuti i commercianti della via. Altrimenti chissà cosa gli avrebbero fatto interviene la mamma, Fernanda Di Loreto che dal giorno del pestaggio non lo lascia un momento. Il padre di uno degli studenti sotto accusa per l´aggressione dà una versione diversa: «È stato mio figlio ad essere aggredito, quel ragazzo marocchino aveva un pugno di ferro». E dà una spiegazione della lite che lascia attoniti: «I litigi sono iniziati lunedì, e solo perché si sono guardati in modo poco amichevole». I negozianti di via delle Fornaci e alcuni studenti confermano di aver visto K. H. disarmato e colpito con una catena.
(ha collaborato tea maisto)


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