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Repubblica/Napoli: Bimbi disabili respinti dalla scuola

La media del Corso Vittorio Emanuele vietata ai portatori di handicap: "I docenti non sono preparati per questi ragazzi"

18/01/2008
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la Repubblica

Denuncia delle mamme alla "Carlo Poerio": "Razzismo"

BIANCA DE FAZIO

«Questa è una scuola di eccellenza, ma mi dispiace, non siamo pronti ad accogliere alunni disabili. Suo figlio ha un grave handicap? Qui sarebbe ghettizzato. Il mio consiglio? Lo iscriva in un altro istituto». Mario ha 11 anni ed è gravemente ammalato. A giugno terminerà la quinta elementare ed avrebbe voluto iscriversi alla scuola media Carlo Poerio, al corso Vittorio Emanuele, la scuola a due passi da casa sua. La scuola della Napoli bene, l´istituto che da oltre 10 anni non ha neppure un handicappato tra i suoi iscritti. Non ne ha perché li respinge. «Il corpo docente non è preparato ad accoglierli - afferma la preside, Daniela Paparella - e neppure la nostra platea. Se proprio decidete di iscriverlo qui, questo bambino ne soffrirà».
La dirigente della Carlo Poerio ha voluto essere "sincera". Ed ha rimandato a casa, con queste parole, i genitori di due bambini handicappati che avevano scelto quella scuola per i loro figli. L´avevano scelta perché abitano nei paraggi, e perché è lì che dovevano iscriversi anche i loro attuali compagni di classe, i bambini con i quali hanno diviso i cinque anni di scuola elementare, al 73esimo circolo didattico di Bagnoli. La presidente di quel circolo didattico, Costanza Boccardi, era con quei genitori, il giorno in cui si sono visti sbattere la porta in faccia. «Eravamo 15 mamme - racconta la Boccardi - volevamo iscrivere i nostri bambini alla Carlo Poerio, ma quando la dirigente ha saputo che tra quei 15 ce n´erano due diversamente abili, ci ha spiegato che la sua scuola non era pronta ad accoglierli. "Ci manca il personale", ci ha detto. Ed ha aggiunto: "Io sarei felice di iscriverli, ma il corpo docente non gradisce. Poi certo, se proprio insistete non posso dire di no. Ma saranno i vostri bambini a soffrirne"». Mario e Luca, i due ragazzini diversamente abili, sarebbero finiti isolati: «Ben vengano questi alunni, ma saranno loro a doversi adeguare ai docenti. E se avranno difficoltà sappiate che prima che le cose cambino passeranno anni». Parole che la madre di Mario non esita a definire di «terrorismo psicologico».
«Frasi che ci hanno fatto orrore», racconta Costanza Boccardi. «Una scuola che non accetta i diversamente abili, non può accettare neppure i nostri bambini normodotati». Così quei genitori - le madri dei disabili e le madri dei bambini più fortunati - hanno fatto dietro-front. Hanno scelto altri istituti, per i loro figli. «E nelle altre scuole medie del quartiere - racconta la madre di Mario - abbiamo avuto un´accoglienza del tutto diversa. Ma non parlo solo per mio figlio: una scuola che educa al razzismo - escludendo i disabili - inguaia tutti i bambini, costringendoli a crescere lontani da ogni diversità».
La preside Paparella è solo da qualche mese alla Carlo Poerio. «Io sono stata un´insegnante di sostegno, figuratevi se non capisco il vostro caso - ha detto alle madri - . Ma ripeto, qui non abbiamo personale preparato». Perché gli insegnanti di sostegno, come gli assistenti materiali, non piovono dal cielo: li si mette in organico se nella scuola c´è il disabile. E questo una dirigente lo sa.


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