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Repubblica it: Scuola, così aumenteranno i libri sale il tetto esenzioni, ma di poco

I rincari corrono più delle agevolazioni. Per i testi tetto del +2,1% Costi di 286 euro in prima media, 111 in seconda e 127 in terza media

20/01/2008
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la Repubblica

di SALVO INTRAVAIA

Scuola italiana a due velocità: i rincari corrono più delle agevolazioni a favore delle famiglie in difficoltà. Lo stabilisce la legge. Nel 2008/2009 l'importo dell'intera dotazione libraria per i bambini che frequenteranno la scuola elementare (primaria) e per i ragazzini delle scuole medie (secondaria di primo grado) potrà essere ritoccato del 2,1 per cento. A comunicarlo è stato due giorni fa il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. Mentre, sempre per il 2008/2009, i limiti di reddito per essere esonerati dal pagamento delle tasse scolastiche sono stati aggiustati dell'1,7 per cento. Una differenza di quasi mezzo punto percentuale che andrà a scapito delle famiglie indigenti.

La differenza sta tutta nell'inflazione: quella programmata per correggere i limiti di reddito per l'esonero dal pagamento delle tasse scolastiche che vanno direttamente allo stato; quella effettiva per ritoccare i tetti massimi di spesa per i libri di testo.
Il prossimo anno scolastico, i genitori dei bambini dell'elementare saranno chiamati a sborsare da 18,91 euro (per la prima classe) a 145 euro, per coloro che frequenteranno l'ultima classe. Con lo stato che provvederà a rimborsare una consistente fetta di tali importi.

Per i ragazzini della scuola media le cose vanno diversamente. A settembre, mamme e papà dovranno prepararsi a spendere 286 euro per la prima media, 111 per la seconda classe e 127 per chi sarà in terza media, più un eventuale 10 per cento da recuperare negli anni successivi. Limiti che l'anno scorso sono stati disattesi da troppe scuole mettendo in moto l'Antitrust e i controlli della Guardia di Finanza. In questo caso sono gli enti locali (i comuni) che provvedono a rimborsare alle famiglie circa un terzo del totale: 41,32 euro per i ragazzini delle seconde e delle terze e 61,79 per quelli delle prime classi. Ma, nonostante ci si trovi nel bel mezzo della fascia dell'obbligo, non è detto che ciò avvenga. Se le amministrazioni comunali sono in rosso può succedere che i cittadini non prendano neppure un euro. E' accaduto quest'anno a Palermo.

I ritmi di progressione dei limiti di reddito che consentono alle famiglie di non pagare 21,17 euro di tasse scolastiche sono decisamente più lenti. La tassa, stabilita da una legge del 1990, è richiesta ai ragazzi che frequentano il quarto e quinto anno delle scuole superiori in quanto l'estensione dell'obbligo scolastico da otto a dieci anni ha escluso dal pagamento delle tasse erariali i ragazzi dei primi tre anni.

Per dribblare la tassa statale una famiglia di quattro persone dovrebbe guadagnare meno di 12.222 euro lordi l'anno: poco più di mille euro, sempre lordi, al mese. E pensare che appena ieri l'Istat ha delineato un quadro a dir poco preoccupante delle famiglie italiane: il 50 per cento dei nuclei familiari vive con meno di 1.872 euro al mese, 22.460 euro l'anno, per la precisione. Il 14,6 per cento dichiara di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese e oltre un quarto (il 28,4 per cento) di non essere in grado di far fronte ad una spesa imprevista di 600 euro. Per il 2006, la soglia di povertà relativa, per una famiglia di quattro persone, è stata fissata in 18.980 euro netti l'anno: 1581,65 euro al mese. In Italia, quindi, per non pagare le tasse scolastiche statali occorre essere superpoveri.
(20 gennaio 2008)


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