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Repubblica-"Ingiurioso riabilitare i repubblichini di Salò"

"Ingiurioso riabilitare i repubblichini di Salò" la polemica SILVIO BUZZANCA ROMA - Il Senato si appresta a riaprire i battenti e l'Anpi, l'Associazione nazionale dei partigiani, si mo...

05/01/2006
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la Repubblica

"Ingiurioso riabilitare i repubblichini di Salò"
la polemica

SILVIO BUZZANCA

ROMA - Il Senato si appresta a riaprire i battenti e l'Anpi, l'Associazione nazionale dei partigiani, si mobilita contro il disegno di legge, calendarizzato per l'11 gennaio, che mira a riconoscere lo status di militari belligeranti ai soldati della Repubblica sociale italiana. Un'equiparazione che, secondo l'Anpi è esclusa "in maniera incontestabile" da una legge del 26 aprile 1945, che recita: "Gli ufficiali della Forze Armate che abbiano cooperato e cooperino, dal 13 ottobre 1943, con le forze armate che combattono contro l'Italia, sono senz'altro cancellati dai ruoli con perdita del grado, indipendentemente dall'azione penale da esprimersi nei loro confronti in applicazione delle leggi penali militari e di altre leggi speciali". Il disegno di legge, voluto da Alleanza nazionale, ma sostenuto anche da altri senatori della Cdl, ignora dunque questa legge dello Stato, - Decreto legislativo luogotenenziale 26 aprile 1945, numero 294 - mai cancellata. Una norma che non può essere "superata" dalla sentenza del Tribunale supremo militare del 1954, su cui si fondano le motivazioni favorevoli all'equiparazione.
Inoltre un gruppo di giuristi, fra cui i presidenti emeriti della Corte costituzionale Giuliano Vassalli e Giovanni Conso, hanno fatto notare che la Cassazione, anche a Sezioni unite, prima e dopo il 1954, ha "ritenuto legittime una lunga serie di condanne per i delitti di aiuto militare al nemico e di aiuto al nemico nei suoi disegni politici". E affermano che il disegno di legge in questione si trova in un conflitto insanabile con l'ordinamento giuridico vigente in Italia, con il diritto internazionale, con la stessa Costituzione e con la verità storica".
Motivi che spingono il centrosinistra e molti studiosi ad avversare il provvedimento. Ieri, per esempio, lo storico Enzo Collotti ha scritto sul Manifesto che "si vuole capovolgere un paradigma interpretativo di fondamentale importanza per la Repubblica antifascista". Secondo Collotti è palese l'intento di "riabilitare i combattenti della Rsi e attraverso di essi l'intera esperienza della Repubblica sociale di Mussolini". In prima fila contro il progetto di legge anche Armando Cossutta. Secondo il presidente del Pdci, ex partigiano, "la destra intende chiudere la legislatura con uno schiaffo alla Resistenza, a tutti coloro che hanno immolato la propria vita nella lotta di Liberazione".


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