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Repubblica-In classe senza sostegno

classe senza sostegno HANDICAP E SCUOLA In aumento gli studenti disabili, tanti i docenti non di ruolo. Appello dei genitori DI ANNARITA CILLIS Numeri su numeri per capire se, quest'anno, l'eme...

17/10/2003
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HANDICAP E SCUOLA In aumento gli studenti disabili, tanti i docenti non di ruolo. Appello dei genitori
DI ANNARITA CILLIS

Numeri su numeri per capire se, quest'anno, l'emergenza insegnanti di sostegno è reale o meno. Dati ufficiali al momento non ne esistono, assicurano dal ministero che sta ancora terminando i vari conteggi. Certo è che, seguendo le tabelle di massima, rese note della storica rivista Tutto Scuola (www.tuttoscuola.com) aumenta il numero dei ragazzi disabili iscritti nelle scuole. Secondo Tutto Scuola, infatti, il ciclo scolastico appena iniziato sarà frequentato da circa 154.000 studenti portatori di handicap di cui 148.984 nelle statali.
Per loro, fino a oggi, e sempre secondo Tutto Scuola, il ministero dell'Istruzione, università e ricerca (Miur) ha messo in campo 71.477 docenti di sostegno di cui 48.681 in ruolo, 22.796 in deroga (come consente la legge per casi di particolare gravità). Ma, su un totale di 7.675.336 alunni (tanti gli iscritti quest'anno) nel rispetto del rapporto un insegnante di sostegno ogni 138 alunni, come prevede la legge 449 del '97 i docenti di diritto avrebbero dovuto essere 55.618.
Nell'anno scolastico 20022003 gli insegnanti di sostegno, per 146.389 alunni disabili (140.478 secondo la Cgilscuola, ma è una dato che fotografa solo l'inizio dello scorso anno scolastico), furono nelle statali in totale 75.477 tra questi 26.003 in deroga. Nel 20012002 gli alunni iscritti raggiunsero quota 132.402, i docenti 71.194, tra cui 21.438 sempre in deroga. Dal 1998 il numero totale dei docenti di sostegno è aumentato di 14.229 unità, quello degli alunni di 32.233.
Grazie al ricorso alla deroga, i numeri ci sono, quest'anno come nelle sessioni passate. In molti, però, lamentano proprio questo: l'attingere risorse attraverso la deroga alla quale si sarebbe dovuto ricorrere solo per casi di particolare gravità. Un modo questo che non garantisce, ai ragazzi come ai docenti, continuità.
A rendere il tutto più complesso è intervenuta anche la Finanziaria 2003. L'articolo 35, comma 7, prevedeva un controllo degli accertamenti tramite una struttura medicocollegiale stabilendo che i destinatari delle attività di sostegno&sono& gli alunni che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale stabilizzata o progressiva. Un modo, forse, per filtrare le domande.
Ma il decreto di attuazione non è stato ancora emanato dalla presidenza del Consiglio e il comma ha trovato applicazione solo a metà, ovvero nella parte che trasferisce ai dirigenti preposti all'ufficio scolastico regionale l'autorizzazione dell'attuazione dei posti in deroga. I sindacati sono preoccupati, da un parte per il ricorso alla deroga, dall'altra per timore che alcune categorie di disabili restino fuori dal sostegno. Secondo i CobasScuola il decreto "taglierà fuori i ragazzi con disturbi di carattere linguistico e caratteriale". "Di fatto", spiega Pasquale Proietti della Segreteria Nazionale della CislScuola, "Il rischio è che vengano innalzati i parametri per il riconoscimento delle diversità e si abbassino i livelli di garanzia del diritto di tutti a partecipare alla vita scolastica".
Per il Coordinamento italiano insegnanti di sostegno (Ciis) al momento "non è ancora chiaro come verrà affrontato dal ministero il problema degli alunni che vivono in uno stato di disagio".
Secondo Enrico Panini, segretario Generale Nazionale della CgilScuola, "i tagli dei docenti sono iniziati già nelle passate Finanziarie". Dello stesso avviso lo Snals: il segretario generale, Fedele Ricciato spiega: "Gli insegnanti di sostegno sono professionisti continuamente privati di opportunità. L'unica strada percorribile è che i precari diventino di ruolo".
L'avvocato Salvatore Nocera, vicepresidente della Fish, la Federazione italiana per il superamento dell'handicap (raggruppa oltre 30 associazioni nazionali e undici federazioni regionali) afferma che è vero che mancano i posti di diritto ma, "in ogni modo, è giusto che tutti gli insegnanti partecipino all'integrazione del bambino". Punto fondamentale, quest'ultimo, anche per l'associazione Italiana persone down (Aipd) secondo cui "anche gli altri docenti dovrebbero occuparsi dei ragazzi con difficoltà". Nel frattempo la Fish ha inviato a tutte le famiglie di studenti handicappati, una bozza di lettera per conoscere la situazione della scuola dove studia il proprio figlio (si trova sul sito www.superabile.it).


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