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Repubblica-IL LUNGO GIORNO DEI CONTESTATORI

IL LUNGO GIORNO DEI CONTESTATORI Fischi per il sottosegretario alla Pubblica Istruzione e gli scienziati mettono sotto accusa la Moratti che evita un giro tra gli stand Un clima fibrillante a...

18/05/2003
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la Repubblica

IL LUNGO GIORNO DEI CONTESTATORI

Fischi per il sottosegretario alla Pubblica Istruzione e gli scienziati mettono sotto accusa la Moratti che evita un giro tra gli stand
Un clima fibrillante accompagna diversi incontri , ultimo quello con De Crescenzo
TORINO
FRANCESCO ERBANI

La Fiera del libro si infiamma. E per gli uomini del governo Berlusconi diventa un catino bollente. Fischi e cortei inseguono il sottosegretario alla Pubblica Istruzione Valentina Aprea. Bordate di accuse piovono sul ministro Letizia Moratti durante un severo consesso di scienziati. E la stessa Moratti, che aveva in animo di fare un giro per gli stand, soprassiede, e blindata dal servizio d'ordine, si infila da una porta laterale ad un convegno con cinquecento volontari.
Snobbata dal ministro Urbani, che ripara in extremis presentandosi a inaugurazione già archiviata, la Fiera rilancia. E la politica impone le sue cadenze. Il dibattito, venerdì sera, fra Giovanni Sartori e Paolo Sylos Labini, liberali indignati. Le saette di Paolo Rossi che fioccano sul Cavaliere davanti a una folla straripante. E oggi si discute di giustizia con Giancarlo Caselli, Luigi Ciotti, Franco Cordero, Nicola Tranfaglia e Nando Dalla Chiesa. Di informazione e democrazia con Gerardo D'Ambrosio, Curzio Maltese, Carlo Freccero, Michele Santoro e Marco Travaglio.
Il clou delle contestazioni è in sala gialla, ore 10. Appuntamento di tutto riposo, almeno sulla carta, per il sottosegretario Valentina Aprea, alle prese con "Lettura, ricerca, biblioteca". Avvio lento, davanti a una trentina di persone. Quando tocca all'Aprea, il pubblico si infittisce. Brusii, qualche risata. Poi i primi fischi da un gruppo di insegnanti dei Cobas. "Vergogna, vergogna". I professori sventolano il testo del contratto appena siglato. L'Aprea si stizzisce. Legge un testo scritto, cerca di coprire le voci. Crescono i "buu, buu". Il sottosegretario poggia i fogli: "Non sono qui per parlare del contratto, ci sono altre sedi per farlo". La risposta arriva dal fondo: "Avete cinque televisioni e raccontate scemenze ogni giorno: qual è la sede più adatta?".
I fogli sono abbandonati sulla scrivania. L'Aprea afferra il microfono e getta benzina: "C'è qualcuno della Prefettura?". "Eccolo l'insegnamento di Berlusconi": è la reazione più gentile. Qualcuno accenna "Bella ciao". Agenti in borghese si avvicinano ai contestatori. Sono garbati, ma li spingono fuori dalla porta. L'Aprea può continuare. Non l'ascolta più nessuno. Quando esce, coperta da una specie di falange, la beccano un centinaio di studenti. Lei affretta il passo, gli agenti la stringono. Ricompare la parola d'ordine: "Buffona, buffona". Il plotoncino con il sottosegretario attraversa gli stand, da dove partono altri fischi. Il corteo di ragazzi s'ingrossa fino a una strettoia di transenne. La polizia blocca tutti: l'Aprea è in salvo con il suo staff.
La disavventura del sottosegretario consiglia prudenza. Fino all'ultimo l'appuntamento con Letizia Moratti resta in dubbio. Un'altra defezione, dopo quella di venerdì, sarebbe peggio. E allora si opta per la marcatura stretta. Il convegno è organizzato dal ministero e da associazioni di volontariato, non dalla Fiera. Il pubblico entra da un altro ingresso e gli accessi sono controllati, è richiesto l'accredito. Vigilano carabinieri con il manganello che pende dalla cintola. Eppure gli applausi scrosciano quando si proietta un filmato su Carlo Urbani, il medico ucciso da quella Sars il cui virus aveva contribuito a isolare, e quando sua madre fa leggere a una ragazza un messaggio. Quando entra, la Moratti è accolta da applausi freddi e da qualche fischio.
Un clima fibrillante si respira per tutto il giorno. Piergiorgio Odifreddi, Carlo Bernardini, Tullio Regge, Carlo Augusto Viano e Franco Debenedetti discutono di scienza e politica. E le accuse a un governo che taglia i fondi alla ricerca vengono accolte da boati di consensi. Un piccolo giallo riguarda Giorgio Forattini: si sparge la voce che una signora lo investa mentre firma copie del suo libro: "Ma lei non si vergogna mai?" (lui e la Mondadori smentiscono). Ultimo sipario nel pomeriggio. Incontro intitolato "Prova a pensare". Protagonista Luciano De Crescenzo e il suo Storia della filosofia moderna. Domanda dal pubblico: cosa consiglia a Berlusconi perché provi a pensare? Risposta formulata con altri quesiti "Ma io dico: chi glielo fa fare, con tutte quelle responsabilità? Mica ha bisogno di soldi? Perché non se ne va alle Maldive con Manuela Arcuri?".


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