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Repubblica/Genova: Esame di maturità, invito a cena con suspence

Il Senato ha detto si´ nei giorni scorsi ma intanto l´anno scolastico è iniziato da oltre tre mesi

13/12/2006
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la Repubblica

ENRICO PARODI*

Ho sempre pensato tutto il male possibile della commissione interna all´esame di Stato. Quella scelta del ministro Moratti aveva ridotto l´esame a rito inutile. Gli stessi insegnanti che avevano espresso il loro giudizio nello scrutinio finale dovevano esaminare ancora una volta studenti conosciuti da anni. La sola figura esterna era rimasta quella del presidente (uno per scuola, come per l´esame di licenza media) ridotto a controllore della regolarità delle procedure. Per la verità questo accadeva senza grandi proteste. E si capisce: le vacanze con questa formula " fai da te" incominciavano prima per tutti, i rischi di bocciatura diminuivano, i "cento" (il voto massimo) si sprecavano. Senza contare che è una bella seccatura affrontare il giudizio di chi viene da fuori. Era comodo lavare i panni (pulitissimi, si intende) in famiglia. Ricordo dichiarazioni di uomini di scuola entusiasti della commissione interna tanto più competente - a sentir loro - e psicologicamente consona alle esigenze dei candidati (meglio ancora investire del compito direttamente la mamma, aggiungo io). Il nuovo Ministro fin da agosto ha annunciato il ripristino della commissione mista esterni-interni con presidente esterno su due classi. Ritorna un presidente vero e sparisce il fantasma costretto ad esprimere il voto sulla prova di candidati che spesso non aveva neppure visto di sfuggita. Non capisco le riserve di tanti. L´esame con questa modifica crea un effetto virtuoso prima, fa studiare di più. Non sarà la salvezza della scuola ma almeno è una scelta saggia che restituisce un minimo di autorevolezza alla prova finale (la maggioranza è agli esterni) e introduce un piccolo spazio di confronto. Gli studenti comprensibilmente non sono entusiasti di una novità che li costringe ad un impegno più rigoroso e produce qualche ansia (uno può trovare giusto l´aumento delle tasse ma non si può pretendere che sia anche felice). Hanno diritto di sapere per tempo che cosa li aspetta. Il parlamento ratificherà questa scelta? E quando? Il Senato ha detto si´ nei giorni scorsi ma intanto l´anno scolastico è iniziato da oltre tre mesi. Mi sembra corretto che le regole del gioco si fissino prima che la partita inizi. Anche da insegnanti, via, non ci dispiacerebbe sapere se dobbiamo "cucinare" per una cenetta alla buona in famiglia (magari tentando, con la scusa della confidenza, qualche esperimento) o pensare ad un pranzo con ospiti che non conosciamo. L´idea è di fare cose buone comunque ma servendole non proprio con i piatti di carta. Diteci per tempo se dobbiamo tirar fuori la tovaglia bella e mettere due fiori sulla tavola...

*docente liceo Colombo


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