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Repubblica-Firenze-La sperimentazione non fa l'en plein

In Toscana 18 scuole hanno aderito al progetto contro le 22 previste La sperimentazione non fa l'en plein Le richieste di partecipazione sono arrivate per lo più dai piccoli ...

28/09/2002
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la Repubblica

In Toscana 18 scuole hanno aderito al progetto contro le 22 previste
La sperimentazione non fa l'en plein
Le richieste di partecipazione sono arrivate per lo più dai piccoli centri
LORENZA PAMPALONI


Sono 18 le scuole materne e elementari toscane che hanno chiesto di partecipare al progetto nazionale di sperimentazione di Letizia Moratti. Quattro in meno del numero di scuole previste dal ministro, che per la Toscana erano in tutto 22, di cui 20 statali e due paritarie (ma con possibilità di compensazione tra le due categorie). A Firenze e provincia l'avvio della riforma è stato bocciato da tutte le scuole pubbliche. Alcune direttrici di circolo si erano dichiarate favorevoli a introdurre la nuova organizzazione scolastica prevista dal ministro, che ha nel maestro prevalente - in cui molti vedono un ritorno al maestro unico - uno degli aspetti principali. Sull'anticipo dell'accesso facoltativo a due anni e mezzo e a cinque anni e mezzo, che tanto ha fatto discutere, la versione finale del decreto Moratti ha fatto invece marcia indietro. E le iscrizioni non sono state riaperte.
Ma gli organi collegiali di tutte le scuole pubbliche fiorentine hanno votato no. "Come si fa a partire con un progetto di questo tipo, che cambia le regole del gioco, a scuole già iniziate? E poi è mancato il tempo di documentarsi. Il decreto ufficiale è arrivato solo pochi giorni fa" commentano molti insegnanti.
A favore della nuova organizzazione scolastica si sono invece dichiarate quattro scuole private di Firenze. L'elementare Mazzarello, l'istituto Sacro Cuore, il San Gaspare e la scuola materna San Giuseppe abbinata all'elementare Giuntini. "Abbiamo le strutture necessarie per attuare la sperimentazione - afferma la responsabile della materna e elementare del Sacro Cuore - Perché non farlo?". Stesse motivazioni al San Gaspare di via Boccherini, che è interessato ad attuare anche l'anticipo. "Ma prima dobbiamo consultare i genitori".
Quanto alle altre province toscane le adesioni sono arrivate per lo più da materne e elementari di comuni piccoli. Come la scuola di Semproniano sull'Amiata, la sola della provincia di Grosseto ad avere fatto richiesta, a condizione però di ottenere un insegnante in più. "In quanto Comune montano abbiamo delle pluriclassi. Per attuare la sperimentazione dobbiamo separare i 5 allievi della prima dagli altri 22 bambini. E questo possiamo farlo solo con una unità di personale in più". Lo afferma la direttrice Barbara Rosini, che della riforma trova interessante "il portfolio di competenze individuali dell'alunno". Ma nella elementare di Grosseto che rientra nel suo circolo, alla sperimentazione non ci hanno neanche pensato. "Lì le condizioni per attuarla proprio non ci sono. Né ora, né in futuro".


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