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PanoramaFinlandia-Finlandia, i segreti della scuola migliore del mondo

Finlandia, i segreti della scuola migliore del mondo Un test internazionale stabilisce, ogni anno, quali sono gli allievi più bravi. Il paese nordeuropeo è sempre in testa. Grazie a insegnan...

11/01/2005
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Panorama

Finlandia, i segreti della scuola migliore del mondo

Un test internazionale stabilisce, ogni anno, quali sono gli allievi più bravi. Il paese nordeuropeo è sempre in testa. Grazie a insegnanti preparati e investimenti straordinari.

di Raffaella Finzi
Helsinki. Nella palestra della scuola statale Kruunuhaan ylãaste, nel centro di Helsinki, una ventina di silfidi bionde sui 14 anni si allungano sul pavimento di scintillante pino laccato al suono di una morbida lounge music. Tra scaldamuscoli rosa e T-shirt con i pupazzetti spuntano le trecce di Kaisa Hahl, 35 anni, insegnante di danza. "Ascoltate il vostro corpo" invita la prof, ispirata come in una seduta di meditazione yoga. "Rilassatevi. Concentratevi. Sentite il ritmo". Le ragazze obbediscono, ridacchiano e sorridono. Nel pomeriggio Kaisa le porterà al Kiasma museum, paradiso dell'arte più sperimentalista, ad assistere a uno spettacolo di videodanza.

Alla Meilahti, enorme edificio anni Sessanta in uno dei quartieri residenziali della capitale finlandese, gli alunni della 9a F affrontano invece un esperimento di fusione di materiale plastico nell'aula di chimica. Tra uccelli impagliati, computer e alambicchi, con addosso grembiuloni blu da meccanico, mescolano allegramente gli intrugli in ebollizione sopra i fornelli a gas, in un disordine creativo che farebbe inorridire ogni buona mamma italiana. "Imparare è fare" spiega Sanna Pakkanen, laureata in fisica e insegnante di matematica e scienze. "E anche per capire l'algebra o la fisica bisogna usare il cervello, gli occhi, le orecchie e le mani".

Eccoli i ragazzi che studiano nella migliore scuola del mondo, i primi della classe secondo il Programme for international students assessment (Pisa), promosso dall'Ocse in 41 paesi. Un test fatto apposta per misurare il livello di preparazione degli alunni della scuola dell'obbligo che quest'anno, per la seconda volta, ha visto trionfare i giovani finnici tra 250 mila concorrenti (con gli italiani mestamente al 26esimo posto). Ed ecco gli artefici di questo successo, una task force di 43 mila insegnanti, ben pagati (2.500 euro lordi lo stipendio d'ingresso, 4.500 euro quello di un preside), ben addestrati nei master postuniversitari e con una missione precisa: mantenere il primato scolastico del paese delle notti bianche. Una realtà sorprendente che Panorama ha analizzato in presa diretta, un modello forse impossibile da imitare, ma a cui certo bisognerebbe ispirarsi.

"La Finlandia è un paese piccolo" riflette il professor Leo Pahkin del ministero dell'Educazione "ha un mercato ristretto. Per giunta parliamo una lingua incomprensibile. Non ci rimane che investire sull'eccellenza degli studi, sul primato della nostra formazione". Nella patria dei telefonini Nokia, al primo posto secondo il Forum economico mondiale anche per le capacità competitive, questa ginnastica di massa dei cervelli dai 7 anni in su costa allo stato ben 3 miliardi 360 milioni di euro, l'11,2 per cento della spesa pubblica, il 6,5 per cento del pil, 6 mila euro per ogni bambino iscritto alle elementari.

Uno sforzo titanico per un paese con appena 5,2 milioni di abitanti, che garantisce però strutture e materiali che a noi italiani sembrano fantascienza. Aule con i computer collegati a internet, videoproiettori e schermi televisivi in ogni classe, biblioteche ed emeroteche, giochi educativi per imparare la geografia o la matematica, laboratori per lavorare il legno, i tessuti o la ceramica, stirerie e cucine perfettamente attrezzate per imparare l'economia domestica e aule di musica con tanto di sintetizzatore elettronico, basso, batteria, microfoni e poster dei Beatles.

E a nessuno è concesso di rimanere indietro nel rendimento. Una delle figure chiave per capire l'efficacia del sistema scolastico finlandese è quella dell'insegnante di supporto, lo specialista formato in duri training postuniversitari che segue i ragazzi più fragili, svogliati o meno dotati.
"I casi difficili sono in aumento" spiega Henrik Müller, 50 anni, da nove tutor di preadolescenti in crisi. "In Finlandia ci sono tantissimi divorzi, le famiglie si sfasciano, e tanti ragazzini rischiano di finire in strada. Una perdita sociale che non ci possiamo permettere". E così ogni scuola è dotata di un Osservatorio per il benessere dei ragazzi, con tutor e psicologo, capace di coinvolgere anche mamma e papà e che negli ultimi tempi si è mobilitato contro il bullismo e ogni forma di mobbing scolastico. "Abbiamo a lungo parlato di queste cose" racconta Sami, 14 anni, occhi azzurri da husky, "sappiamo come reagire". E contro vandalismi e furti la parola d'ordine è "zero tolerance". (Continua)

L'OBBLIGO DI ESSERE PRIMI DELLA CLASSE

Oltre l'11 per cento del bilancio statale è destinato alla scuola

5,2 milioni gli abitanti della Finlandia.

596.000 studenti sono gli iscritti alla scuola dell'obbligo tra i 7 e i 16 anni d'età. Il ciclo obbligatorio dura 9 anni, divisi in 6 anni di elementari e 3 di media inferiore. In questa fase anche i libri di testo sono a carico dello stato.

3.953 sono le scuole dell'obbligo in tutto il territorio finlandese.

3 miliardi 360 milioni di euro la spesa dello stato finlandese, ogni anno, per la scuola pubblica, pari all'11,2 per cento del bilancio nazionale.

La città di Helsinki spende in più, attraverso l'Opetusvirasto (provveditorato agli studi) altri 244 milioni di euro.

L'accesso al liceo, facoltativo, ma sempre a spese dello stato, avviene a 16 anni e dura altri tre anni che si concludono con un esame simile alla nostra maturità.


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