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Nuova Sardegna-Così si affossa la scuola

Così si affossa la scuola" "Il governo vuole abbassare il livello dell'istruzione" Il sindacato: "Divisi dalle altre sigle perchè non condividiamo il Patto per l'Italia, saremo in piazza il 18 anc...

14/10/2002
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Nuova Sardegna

Così si affossa la scuola"
"Il governo vuole abbassare il livello dell'istruzione"
Il sindacato: "Divisi dalle altre sigle perchè non condividiamo il Patto per l'Italia, saremo in piazza il 18 anche su lavoro e fisco"

CAGLIARI. L'istruzione è un problema di civiltà, un diritto universale che deve essere difeso da tutti i lavoratori e non solo dagli insegnanti. Il trascurare la formazione e la ricerca sono errori strategici che si pagano. Lo sostiene la Cgil scuola in vista dello sciopero generale del 18 ottobre. Per il sindacato non ha senso separare la lotta alla quarta delega, la scuola, da quelle sul mercato del lavoro, sul fisco e sul sistema previdenziale.
Ieri mattina, nella sede della camera del lavoro della Cgil, a Cagliari, sono state esposte le ragioni della partecipazione del mondo della scuola allo sciopero generale e i motivi del non accordo con gli altri sindacati di categoria per un'azione unitaria.
"Questo governo con questa finanziaria sta cercando di affossare la scuola. Si va - ha precisato Peppino Loddo, segretario regionale della Cgil scuola - verso un abbassamento del livello di istruzione sino alla riduzione dell'età dell'obbligo scolastico. Siamo l'unico paese europeo che al posto di aumentare l'età dell'obbligo vuole diminuirla facendo sì che dopo i dodici anni di età, le ragazze e i ragazzi possano scegliere tra una scuola di avviamento al lavoro e la continuazione di una formazione di base. Insomma: ritorna il vecchio avviamento. Poi ci sono i tanti problemi legati ai posti di lavoro. Con il blocco delle immissioni in ruolo sono stati effettuati molti tagli al personale. Il previsto aumento di numero degli alunni per classe comporta la riduzione di almeno 700 classi in Sardegna. In più: non è garantita per il prossimo anno la presenza degli attuali 786 insegnanti di sostegno che tutelano il diritto all'istruzione dei diversamente abili. E ancora: i docenti che per motivi di salute non possono più insegnare e che sono inseriti nel settore amministrativo o in biblioteca, o troveranno un'altra collocazione negli altri comparti dell'amministrazione pubblica, o verranno licenziati".
Secondo la Cgil si prevede anche una diminuzione di 360 unità del personala Ata (amministrativo tecnico e ausiliario). Questa previsione andrebbe a sommarsi ai tagli di circa quattromila posti di lavoro effettuati negli precedenti quattro anni in una scuola, quella sarda, "col più elavato tasso di abbandono scolastico. Siamo sicuri - ha concluso Loddo - che quando Tremonti continuerà a stringere la borsa, la scuola sarà il primo settore che verrà colpito". Lo sciopero, ha precisato Giorgio Asuni, segretario territoriale della Cgil, "va contro il Patto per l'Italia, per questo non è possibile condividerlo con le altre associazioni di categoria che il Patto hanno firmato". Ulteriori informazioni sullo sciopero generale del 18 saranno fornite durante la conferenza stampa di mercoledì porossimo. "In quell'occasione - ha aggiunto Giannarita Mele, della segreteria regionale confederale - forniremo anche dati precisi relativi alla raccolta di firme per la campagna 'Tu togli io firmo', nata anche per bocciare il Patto per l'Italia. Finora ne sono state raccole oltre 130.000 mettendo la Sardegna al primo posto tra le regioni più vicine all'obiettivo finale delle 140.000 firme".


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