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Messaggero-Scuola, prof e maestri troppo "vecchi"

La "carta d'identità" della Uil del personale docente: aumentano i precari, uno su sei assunto ad anno già iniziato Scuola, prof e maestri troppo "vecchi" Dalle cattedre spariscono ...

13/01/2005
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Il Messaggero

La "carta d'identità" della Uil del personale docente: aumentano i precari, uno su sei assunto ad anno già iniziato
Scuola, prof e maestri troppo "vecchi"
Dalle cattedre spariscono i giovani: la metà è over 50, dimezzati i trentenni
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - La metà degli insegnanti è over cinquanta, i giovani sono un genere in via di estinzione e i trentenni bisogna cercarli con il lanternino. La classe di età intorno ai 25 anni è praticamente scomparsa (0,06%), quella dai 26 ai 30, già esigua, dal 1999 al 2004 si è più che dimezzata (dal 2,02% allo 0,94%). Gli insegnanti tra i 31 e i 40 anni sono diminuiti di oltre il 5% (dal 20,75% al 15,29%). L'Italia, in cattedra, ha prof sempre più agé. Esperti, ma lontani dal mondo dei teen-agers. Le conseguenze non sono da poco. A cominciare dal dialogo, non facile, a causa dello stacco generazionale. Perché tanti prof dai capelli bianchi? Le "assunzioni si fanno con il contagocce". Inoltre "mancano prospettive di carriera", in un contesto di "precarietà" e "stipendi da fame".
Preoccupante il dato riferito ai maestri. Sono tra i "più anziani d'Europa". Nella elementare i giovani sotto i 30 anni sono, infatti, il 12,8% nella Ue e solo il 4% in Italia. Nella fascia dei cinquantenni siamo alla pari con il Lussemburgo (che però ha ben il 28,2% di insegnanti sotto i 30 anni). Solo Svezia e Germania hanno una percentuale di over 50 superiore alla nostra. In generale, comunque, in tutti i Paesi europei il numero maggiore di insegnanti è addensato nella fascia 40-49 anni. Comunque, è la scuola media a stare peggio in assoluto: con il 62,7%.
I dati sono della Uil scuola, che ha condotto un'indagine capillare sul personale. Ma i dati allarmanti sono anche altri: in 5 anni si sono perduti 22 mila posti di ruolo, alle elementari il maestro è praticamente sparito e nelle scuole superiori la presenza femminile sfiora il 60%, mentre continua a spostarsi in avanti l'età dei nuovi assunti: è difficilissimo accedere stabilmente alla professione prima dei 35-37 anni.
Cresce oltre l'11% la fascia tra i 51 e i 60 anni e praticamente raddoppia il numero di ultrasessantenni (dal 2,8% al 4,05%). Quanto alla precarietà le cifre parlano chiaro: i docenti a tempo indeterminato sono passati dai 722.381 del '99-2000 ai 706.674 del 2003-2004. E, se si considera l'anno in corso, la situazione peggiora: infatti, prendendo in considerazione i pensionamenti, nonostante le recenti 12.500 immissioni, gli insegnanti stabili sono scesi a quota 699.674. Sono soprattutto la scuola elementare e la media a far registrare le flessioni più significative: 11 mila docenti di ruolo in meno nella primaria e 12 mila nella secondaria di primo grado.
Entro il 2015 l'età media passerà dagli attuali 48 anni e mezzo a 54 anni e 4 mesi; la percentuale dei docenti over 50 salirà dall'attuale 45% al 58% nel 2010 per raggiungere nel 2015 il 71% del totale; fra 10 anni appena l'1,7% dei docenti sarà under 35 e 1 su 10 avrà 60 anni o più. Lo rivela la "Carta d'identità del personale della scuola", fatta dalla Uil. Che fare? Il sindacato ha una ricetta: sistema pensionistico meno rigido e più flessibile, in linea con le direttive Ue; nuove funzioni per gli insegnanti che hanno raggiunto una avanzata età anagrafica e ne fanno domanda (tutoraggio, ricerca e progettazione didattica, alfabetizzazione per gli immigrati); reclutamento stabile del personale attivando un doppio canale: 50% dei nuovi posti sulla base delle graduatorie e il restante 50% con il meccanismo della laurea specialistica e abilitante con selezione per l'accesso.


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