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Messaggero: Riordino degli indirizzi dei licei e nuove norme per salire in cattedra. Così cambierà l'istruzione

Nel capitolo istruzione ci sono piccole grandi manovre che saranno messe in campo nei prossimi mesi dal governo

08/01/2010
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Il Messaggero

di ALESSANDRA MIGLIOZZI
ROMA - Dalla riforma delle scuole superiori a quella della formazione e della carriera dei docenti, passando per gli strumenti per premiare il merito degli studenti e quelli per aiutare le famiglie a spendere un po’ meno per i testi scolastici. Nel capitolo istruzione ci sono piccole grandi manovre che saranno messe in campo nei prossimi mesi dal governo.
A queste si aggiungono le riforme che riguardano l’università: la revisione del sistema di governance degli atenei e dei concorsi è già in Parlamento e diventerà legge a primavera. Invece la prima grande rivoluzione del 2010 sul fronte scuola arriverà a breve: nelle prossime settimane, salvo sorprese, sarà varata definitivamente la riforma delle superiori. Prima della Gelmini già la Moratti era arrivata a due passi dall’obiettivo. L’ex ministro Fioroni aveva fatto appena in tempo a mettere nero su bianco la sua ipotesi di revisione degli istituti tecnici e professionali. Ora la giovane avvocatessa di Leno è prossima a concludere l’operazione. Mancano solo il parere del Consiglio di Stato e quello delle commissioni parlamentari. Quest’ultimo è già pronto e potrebbe essere licenziato la prossima settimana. Subito dopo arriverà il sì dei ministri. L’obiettivo di fondo è quello di mettere ordine negli indirizzi attuali. Nei licei oggi ci sono 400 sperimentazioni, da settembre ci saranno solo 6 tipologie tra cui scegliere: classico, linguistico, scientifico, artistico più le due new entry, scienze umane e musicale-coreutico. Anche nei tecnici e nei professionali si registreranno meno opzioni, ci saranno più ore di laboratorio e saranno favoriti stage e tirocini. Tornando ai licei, saranno valorizzate le lingue: al classico si farà inglese per tutto il quinquennio. Allo scientifico sparirà il latino nell’indirizzo tecnologico per dare più spazio la matematica. Per il ministro la riforma è “inderogabile, deve partire da settembre 2010”. Con la revisione degli indirizzi scatterà anche quella delle materie che porterà ad inevitabili tagli tra i docenti, una nota dolente che mette in allarme i sindacati. Nei prossimi mesi, poi, dovranno essere convertite in legge anche le nuove regole per diventare insegnanti, messe nero su bianco dalla commissione guidata dal professor Giorgio Israel e già illustrate in Consiglio dei ministri dalla Gelmini. Il tirocinio e la laurea diventeranno obbligatori per gli aspiranti docenti e le assunzioni saranno fatte solo in base al reale fabbisogno per “mettere fine al precariato”. L’altra partita importante sarà quella della carriera degli insegnanti. A settembre il ministro ha detto che entro “sei mesi” bisognerà arrivare ad una legge per “dare una carriera ai docenti. Siamo l’unico paese europeo- ha spiegato Gelmini- insieme alla Grecia a non averne una”. Il ministro spera in una legge “bipartisan che venga dal Parlamento” e che possa essere una soluzione “stabile”. Altrimenti il governo “farà da solo”. L’obiettivo più volte dichiarato è quello di garantire a chi lavora meglio uno stipendio maggiore. Quanto al merito, si lavora anche sul fronte degli studenti: il ministro in futuro vorrebbe garantire ai 100 migliori della maturità l’ingresso gratis all’università. Mentre con gli e-book (libri elettronici), che dovranno entrare a regime nei prossimi due anni, dovrebbe diminuire la spesa per i testi di scuola. Sul fronte università arriveranno a breve la nuova governance degli atenei (organismi di governo più snelli, rettori in carica a tempo determinato, meno facoltà e dipartimenti) e la revisione del reclutamento dei professori che dovranno prima abilitarsi a livello nazionale. I ricercatori diventeranno figure a termine. Mentre per gli studenti è in arrivo un apposito fondo per il merito.


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