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Messaggero-i saggi bocciano la sperimentazione

Entro il 10 settembre il rapporto ufficiale a viale Trastevere. Tra le critiche anche lo scarso coinvolgimento dei docenti e i tempi troppo stretti Scuola, i 'saggi' bocciano la sperimentazione Il C...

04/09/2002
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Il Messaggero

Entro il 10 settembre il rapporto ufficiale a viale Trastevere. Tra le critiche anche lo scarso coinvolgimento dei docenti e i tempi troppo stretti
Scuola, i 'saggi' bocciano la sperimentazione
Il Consiglio nazionale dice 'no' al decreto: il maestro unico è solo un ritorno al passato
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Ieri sera hanno terminato i lavori le due commissioni del Consiglio nazionale della Pubblica istruzione, avevano il compito di esaminare il decreto sulla sperimentazione presentato da Letizia Moratti. I presidenti già da oggi metteranno nero su bianco. La redazione del documento li impegnerà per un paio di giorni. Entro domani, o al massimo venerdì, la bozza con il parere sarà sul tavolo del ministro. Poi, tra il 10 e l'11, il Consiglio al completo darà il voto in aula.
Ma qual è il parere del massimo organo di autogoverno della scuola? Quali le valutazioni sul decreto e sul piano di riforma che cambierà la materna e il ciclo della elementare? Nel merito della riforma i 74 membri del Cnpi si erano già espressi lo scorso aprile. Quasi all'unanimità, con un solo voto contrario e 4 astenuti, dopo una lunga istruttoria avevano "bocciato" il piano della Moratti, alla quale veniva anche rimproverato "il coinvolgimento tardivo degli insegnanti" e il "ricorso alla legge-delega".
E stavolta? "Nuova bocciatura, ma anche critiche costruttive. Cercheremo di far capire che cosa non va e in che modo potrebbe essere migliorato. Il decreto presentato dal ministro non ci convince. Il nostro è un parere sostanzialmente negativo, alla seduta plenaria del Consiglio, prevista per il 10 e 11 settembre, presenteremo un documento critico", sono le anticipazioni raccolte dal Messaggero tra i membri del Cnpi. "Abbiamo esercitato il nostro diritto di critica - aggiungono - a cominciare da tre-quattro punti. Quali? Il maestro "prevalente" è solo un ritorno al passato. Con i vincoli di orario, dalle 18 alle 21 ore settimanali, equivale al ripristino del maestro unico, con conseguenze pesanti: viene distrutta l'organizzazione per moduli e azzerata la riforma del 1990". Il parere negativo riguarda anche altri aspetti del decreto: "I tempi sono troppo stretti per permettere ai docenti di dire "sì" o "no" al progetto, che, invece, va studiato a fondo. Eppoi, i criteri di scelta degli istituti non sono affatto trasparenti. Le adesioni, di cui ha parlato il ministro in queste settimane, le 800 scuole per intenderci, non possono che essere il sì dei soli dirigenti scolastici. In agosto i collegi docenti erano inoperanti e le scuole chiuse. Il ministro dice: "era tutto su Internet". Ma quella è una consultazione virtuale, i docenti devono discutere e confrontarsi nella scuola. Con queste modalità pensiamo che la sperimentazione venga imposta, è come dire agli insegnanti "o mangi questa minestra o salti dalla finestra". Non c'è una vera opzione".
Il Consiglio è un organo consultivo, il parere che esprime è obbligatorio, ma non vincolante. Il ministro Moratti potrà andare avanti nell'attuazione del piano di sperimentazione senza problemi e proprio ieri ha rassicurato, dicendo che le adesioni sono salite a quota mille.
La seconda bocciatura del "parlamento" della scuola (presieduto dal ministro) ha comunque un peso politico. Ma da chi è composto e chi rappresenta il Cnpi? E' la voce degli 800 mila insegnanti d'Italia e degli oltre 200 mila amministrativi che lavorano nelle 50 mila scuole disseminate sul territorio. Il Consiglio comprende rappresentanti eletti, sulla base di liste formate da sindacati e associazioni professionali, e la maggioranza relativa, dopo le ultime elezioni, è dello Snals. Forte anche la presenza di Cgil, assieme al Cidi; Cisl, assieme a Uciim e Aimc; Uil e Gilda. Qualcuno dice che il "no" sul decreto era scontato: "Da settimane tutte le forze sindacali, da quelle moderate alle più estremiste, attaccano il decreto Moratti, criticando contenuti e modalità. Dunque, il giudizio non poteva che essere negativo". Nel Cnpi la presenza dei sindacati è dominante, ma ci sono anche membri designati, per esempio quelli del Cnel o della Confindustria. E in aprile, quando arrivò la prima doccia fredda per la Moratti, il rappresentante degli industriali accusò il Consiglio di essere un organismo conservatore, recalcitrante ad ogni proposta nuova, legato a logiche superate. E il suo fu l'unico voto contrario.
Il verdetto finale arriverà il giorno 10. Quando il Consiglio al completo si riunirà per dire l'ultima parola sul decreto del ministro. Al centro dell'aula il documento redatto dalle due commissioni congiunte, che hanno utilizzato a pieno i 45 giorni messi a disposizione dal regolamento per esprimere il parere.


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