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Mattino-SE TREMONTI VERIFICHERÀ COSTI SUPERIORI A QUELLI PREVISTI

SE TREMONTI VERIFICHERÀ COSTI SUPERIORI A QUELLI PREVISTI Si potranno revocare gli aumenti ai docenti Il 2003 si apre con il nodo ancora irrisolto del contratto degli insegnanti: le trattative rip...

04/01/2003
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Il Mattino

SE TREMONTI VERIFICHERÀ COSTI SUPERIORI A QUELLI PREVISTI
Si potranno revocare gli aumenti ai docenti
Il 2003 si apre con il nodo ancora irrisolto del contratto degli insegnanti: le trattative riprenderanno l'8 gennaio all'Aran. Ma è ancora aperta è la questione delle risorse economiche, anche se una svolta c'è stata dopo l'incontro dei sindacati a fine dicembre con Letizia Moratti, nel corso del quale il ministro dell'Istruzione ha assicurato la disponibilità di 234 milioni di euro aggiuntivi per il contratto, oltre ai già previsti 417 per il 2003, nonchè ulteriori 145 milioni da verificare e 85 milioni per il personale tecnico-amministrativo.
I sindacati vogliono garantire ai dipendenti della scuola aumenti medi di 105 euro al mese. Ma questi aumenti di stipendio potrebbero essere revocati se il ministero dell'Economia dovesse verificare costi superiori rispetto a quelli preventivati. Fonti sindacali precisano, però, che una norma in tal senso esiste già a partire dal contratto del '95 ed è per altro presente in tutti i contratti pubblici.
Il contratto prevederebbe inoltre che le scuole perdano la quota di fondo di istituto non utilizzata al massimo entro l'anno successivo e darebbe la possibilità al personale a tempo indeterminato di chiedere il part-time. Infine gli insegnanti potrebbero collaborare in altri istituti al di fuori dell'orario di servizio nella propria scuola. A sua volta il personale amministrativo della scuola potrebbe ricorrere al telelavoro mentre i dipendenti scolastici giudicati dalla commissione medica non idonei a svolgere un proficuo lavoro verrebbero licenziati, o, in alternativa, potrebbero chiedere di essere destinati ad altri compiti, anche in un altro ramo della pubblica amministrazione. Ieri il Consiglio di Stato ha stabilito che i docenti i quali hanno conseguito l'abilitazione presso le scuole di specializzazione all'insegnamento secondario non possono cumulare i 30 punti che spettano loro per la frequenza di questo corso di due anni con il punteggio che viene dato alle supplenze svolte nello stesso biennio. Il massimo organo della giustizia amministrativa ha respinto il ricorso del ministero dell'Istruzione contro la sentenza del Tar del Lazio. All'origine del contenzioso c'era lo scontro tra i docenti più anziani che da anni, supplenza dopo supplenza, stanno cercando di guadagnare un posto in graduatoria e i più giovani colleghi che, partecipando a questi corsi, peraltro a pagamento, li hanno scavalcati in un sol colpo.


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