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Mattino-Scuola, docenti sempre più vecchi persi 22mila posti

Scuola, docenti sempre più vecchi persi 22mila posti MANUELA PIANCASTELLI Insegnanti in via di estinzione? Sembrerebbe di sì a leggere i dati di una ricerca Uil secondo cui i giovani...

13/01/2005
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Il Mattino

Scuola, docenti sempre più vecchi persi 22mila posti

MANUELA PIANCASTELLI Insegnanti in via di estinzione? Sembrerebbe di sì a leggere i dati di una ricerca Uil secondo cui i giovani prof giovani starebbero lentamente scomparendo. In effetti i docenti intorno ai 25 anni rappresentano ormai solo lo 0,06% della classe insegnante, la fascia tra i 26 e i 30 anni si limita allo 0,94%, mentre gli insegnanti tra i 31 e i 40 anni sono diminuiti dal '99 a oggi di oltre il 5% (ora siamo a quota 15,29%) così come la fascia tra i 41 e i 50, passata dal 44,47% al 39,04%. L'invecchiamento del corpo docente italiano emerge da "La carta d'identità del personale della scuola", una ricerca realizzata dalla Uil scuola. Classi più numerose, diminuzione della popolazione scolastica, difficoltà di accedere stabilmente alla professione, disaffezione all'insegnamento: di fatto negli ultimi cinque anni si sono persi ben 22 mila posti di ruolo, a fronte di una crescita esponenziale del corpo docente rosa soprattutto alle primarie (alle superiori la percentuale di donne sfiora il 60%). Dal '99 a oggi i docenti a tempo indeterminato sono passati da 722.381 a 706.674 del 2003-2004 e, se si considera l'anno in corso, la situazione peggiora: prendendo, infatti, in considerazione i pensionamenti, nonostante le recenti 12.500 immissioni in ruolo, gli insegnanti stabili scendono a 699.674. Sono soprattutto la scuola primaria e la scuola media a far registrare le flessioni più significative: 11mila docenti di ruolo in meno nelle elementari e 12mila nelle medie. L'età media è ormai elevata, circa il 50% dei docenti italiani ha infatti superato la soglia dei 50 anni e alle classi medie questa fascia rappresenta il 62,7%. Soltanto nella scuola dell'infanzia e nella primaria esiste un apprezzabile numero di insegnanti under 35. Se si considera che mediamente si arriva alla laurea a 27 anni, se ne deduce che ci vogliono almeno altri 8 anni per ottenere una cattedra stabile. Le dolenti note arrivano quando si parla di pensione: l'81,54% dei docenti di ruolo ha infatti anzianità di servizio tra gli 11 e i 30 anni, ampiamente al di sotto dei limiti previsti dalle attuali regole per ottenere la pensione, sia di anzianità sia di vecchiaia. Solo l'8% complessivo è vicinissimo o ha raggiunto tali requisiti, percentuale che si riduce a circa il 3,5% per le insegnanti della scuola dell'infanzia e che sale al 10,2% per la scuola secondaria di primo grado. Anche i dirigenti scolastici non spiccano per gioventù: appena il 2,35% ha, infatti, meno di 42 anni. Un dato che deve far riflettere - ammonisce la Uil scuola - se si pensa che l'età media dei manager delle aziende private è intorno ai 40 anni. In effetti ben il 70% dei dirigenti ha oltre 56 anni. Secondo la Uil, questo potrebbe significare nel prossimo futuro molte presidenze vuote. E rispetto all'Europa? Anche in questo confronto il nostro Paese mostra i capelli grigi: nella scuola primaria i giovani sotto i 30 anni sono, infatti, il 12,8% nella Ue e solo il 4% in Italia. Solo Svezia e Germania hanno una percentuale di over 50 superiore alla nostra. In generale, comunque, in tutti i Paesi europei il numero maggiore di insegnanti è addensato nella fascia 40-49 anni. Invecchia anche il personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola, addirittura più anziano del personale docente: solo il 2,2% ha meno di 35 anni. Insomma, non ci sono più le maestrine di una volta: se non altro, per questioni anagrafiche, il diminutivo non sarà più utilizzabile.


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