FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3828353
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Manifesto: Ultima occasione per la ricerca

Manifesto: Ultima occasione per la ricerca

La comunità scientifica preme per la sostituzione del presidente del Cnr, Fabio Pistella

27/11/2006
Decrease text size Increase text size
il manifesto

La comunità scientifica preme per la sostituzione del presidente del Cnr, Fabio Pistella, prima che proceda alla nomina di 90 direttori di istituto (su 108). Fa scandalo - a livello internazionale - il curriculm scientifico presentato in parlamento, dove si attribuisce un numero di «pubblicazioni» molto più alto di quelle realmente significative

Francesco Piccioni

Una settimana fa lo sciopero nazionale della ricerca. I media provano a spiegarne le ragioni: chiedono più finanziamenti. Vero, ma più importante ancora è l'organizzazione complessiva, le regole e la «classe dirigente» di questo mondo. Specie quando, come ora, stanno per essere nominati 90 dei 108 direttori da mettere alla testa di altrettanti istituti. Ovvero si decide il futuro della scienza italiana.
La berlusconizzazione della ricerca ha stravolto regole antiche, a partire dalla principale: chi dirige - in Italia, il presidente del Cnr -- deve essere uno scienziato competente e rispettato a livello internazionale. Proprio per questo, veniva scelto in genere tra un numero ristretto di candidati «di gradimento» della comunità scientifica. Ovunque nel mondo è così, perché la scienza non è materia masticabile da un manager, non è un «prodotto» come gli altri. E infatti i risultati più utili, anche in termini di sviluppo economico, vengono dalla ricerca «pura», non da quella «applicata»; da chi «risolve i problemi», non da chi «applica procedure».
Con la Moratti, la tragedia. Per «svecchiare» il Cnr venne imposto un manager con pieni poteri, che ha stravolto tutti i criteri di selezione del personale dirigente dei dipartimenti (da sempre eletto dai ricercatori interni a quel ramo), nominandone di sua scelta, spesso provenienti dall'esterno.
Sulla gestione di Fabio Pistella, attuale presidente del Cnr, gli scienziati sono durissimi. Soprattutto matematici e fisici, ossia i protagonisti delle discipline in cui sono stati fissati gli standard internazionali di riconoscimento reciproco più severi. La rivista Lettera matematica ha pubblicato un'impietosa «Indagine su un fisico al di sopra di ogni sospetto» che elenca fatti di una gravità assoluta. A cominciare dalla presunta «falsificazione» del curriculum presentato dallo stesso Pistella al Parlamento all'atto della sua candidatura a presidente del Cnr, in cui vantava circa 150 pubblicazioni scientifiche. La rivista Le Scienze, in gennaio, «segnalava che a differenza dei suoi omologhi europei, in uno dei maggiori database internazionali, Isi web of Science, Pistella presentava solo 3 pubblicazioni e 0 citazioni». Per chi non lo sapesse, in ambito scientifico l'importanza di una «pubblicazione» non sta solo nel fatto di esser messa nero su bianco, ma nella capacità di attirare attenzione dei colleghi. Ossia nel costituire un «progresso» nel cammino del sapere.
L'anomalia italiana ècosì evidente che anche Nature si è occupato del problema, in una articolo dal titolo preoccupante («Saving italian Science», nemmeno fosse un soldato Ryan), che solleva pesanti dubbi sulle reali capacità di Pistella. Il quale ha risposto facendo spallucce: «il ruolo di presidente del Cnr richiede soprattutto capacità manageriali». Sta di fatto, però, che quelle «150 pubblicazioni» sono state - come di dovere - uno degli elementi enfatizzati dalla Commissione cultura della Camera al momento di accogliere il provvedimento di nomina da parte della Moratti.
Pistella ha poi fatto pubblicare sul sito del Cnr un elenco completo di quelle che considera le sue pubblicazioni «rilevanti»: 132 e non 150, quasi tutti «rapporti interni al Cnen», e non «pubblicazioni passate al vaglio di una revisione anonima di esperti del settore». Peggio, spiega il Gruppo 2003 (associazione degli autori di pubblicazioni che hanno ottenuto il maggiore impatto internazionale): «un candidato che presentasse le stesse pubblicazioni e titoli da lei resi pubblici, non raggiungerebbe il punteggio minimo per l'idoneità a ricoprire la posizione di Dirigente di ricerca». Altro che di presidente.
Per il Gruppo 2003, comunque, anche la «capacità manageriale» è parecchio in discussione: «quando si dirige un ente di ricerca, e se ne vuole riordinare la struttura scientifica, occorre essere stati ricercatori di primo piano a livello internazionale, in modo da avere maturato una conoscenza personale dei fattori che portano al successo nel mondo della ricerca». Cosa che non si dovrebbe poter dire, a loro giudizio, di Pistella, cui rimproverano di «non aver dimestichezza con i criteri internazionalmente accettati per la valutazione scientifica». D'altro canto «la comunità scientifica nazionale e quella internazionale (attraverso le critiche pubblicate su Nature) ha espresso sfiducia verso il suo operato (passato e presente) e chiedono una nuova guida basata su massima autorevolezza scientifica e su trasparenza manageriale, slegate da imposizioni politiche».
Roberto Natalini, dirigente dell'Istituto di calcolo «M. Picone» del Cnr, punta il dito proprio sui «criteri oggettivi» introdotti da Pistella per valutare l'adeguatezza o meno di ogni singolo istituto. «E' stato introdotto un originale indice di conferma, basato in modo prioritario sul numero di ricercatori per istituto e in parte anche sui fondi ottenuti da contratti esterni e sul rapporto tra fondi esterni e fondi interni. Se si ottiene un valore superiore o uguale a 0,80 l'istituto viene considerato eccellente, altrimenti viene dichiarato inadeguato». La qualità scintifica dei risultati non sembra in primo piano.
Ma perché il ministro Mussi non l'ha ancora sostituito? Problemi di leggi, regolamenti, grado alto di copertura contrattuale: queste le ragioni addotte spesso dall'interno della maggioranza di governo. Ma, come domanda un gruppo di ricercatori, «in presenza di un presidente che ha di fatto ingannato il Parlamento presentando un curriculum falso, il ministro non poteva semplicemente andare sui giornali o in tv, raccontare questa storia e dire che commissariava l'ente per manifesta incompetenza?»


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL