Manifesto-Insegnanti, il diritto messo in croce

Insegnanti, il diritto messo in croce
STEFANO CASELLI
Un po' più uguali degli altri per poter lavorare, un po' meno uguali per essere assunti o mantenere il posto di lavoro. Questo potrebbe essere il destino dei futuri insegnanti di religione cattolica qualora la Camera approvvasse il progetto di legge Moratti sul loro stato giuridico. I docenti - che oggi sono nominati ogni anno dal vescovo - vengono a tutti gli effetti equiparati ai loro colleghi di altre materie. Peccato che il progetto di legge non preveda contestualmente la modifica delle norme cocncordatarie che regolano la materia, così i candidati ai concorsi dovranno ancora essere "in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall'ordinario diocesano competente".

Insomma, da una parte un canale privilegiato ad personam per l'abilitazione,dall'altra un handicap per l'assunzione. Il testo prevede infatti che "l'assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato è disposta dal dirigente regionale d'intesa con l'ordinario diocesano competente per territorio".

Non solo: anche in caso di risoluzione del rapporto di lavoro, ai giustificati motivi previsti dalle norme vigenti si deve aggiungere "la revoca dell'idoneità da parte dell'ordinario diocesano". Il progetto Moratti ha già provocato un piccolo terremoto nell'Ulivo, con i Ds contrari e la Margherita a votare con il Polo. Profonde divergenze anche fra la Cgil, che giudica il provvedimento "sbagliato e inaccettabile" e la Cisl che auspica invece una rapida approvazione del testo.