FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3908785
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Libri di testo fai da te. E il manuale?

Libri di testo fai da te. E il manuale?

Auto produrre un libro di testo a scuola, una sorta di dispensa a uso interno, può sembrare relativamente facile, con un semplice "copia-incolla" nell'era di Internet, dove si trova di tutto e di più.

22/01/2014
Decrease text size Increase text size
Avvenire

ROBERTO CARNERO

Nella scuola dei libri digitali, in alcuni istituti sta prendendo piede un tipo di sperimentazione che fino a 2-3 anni fa sarebbe stata impensabile: non adottare i tradizionali manuali preparati dalle case editrici scolastiche, ma provare a confezionare in proprio i materiali didattici. È un'idea di editoria scolastica dal basso di cui sono protagonisti alcuni docenti, spesso con l'aiuto degli stessi studenti. La trovata presenta diversi motivi di interesse: già pensare e produrre dei materiali didattici (testi, schemi, mappe concettuali, esercizi ecc.) è in sé un'attività educativa con un'immediata ricaduta in termini di conoscenze e soprattutto di competenze; in questo modo i contenuti e le modalità dell'insegnamento possono essere facilmente adattati dall'insegnante alle specifiche esigenze di quel particolare gruppo-classe; si abbatte sensibilmente un capitolo di spesa importante per le famiglie, quale è appunto quello per i libri scolastici (qui bisognerà soltanto acquistare, quando non lo fornisca la scuola con fondi pubblici, l'hardware, cioè il dispositivo elettronico su cui fruire il libro digitale). Ciò è tutto vero, senza dubbio. Ma l'entusiasmo per iniziative di questo genere non tiene conto di alcune criticità, che mi sembrano tutt'altro che trascurabili. Per onestà intellettuale, parto esplicitando la mia posizione, che è quella non solo di docente ma anche di autore di manuali scolastici. Perché è chiaro che se domani si decidesse di sbaraccare l'intero settore dell'editoria scolastica, a risentirne sarebbe un vasto comparto produttivo: editori, redattori, grafici e appunto autori. Non ho nessuna intenzione, però, di esibirmi in una difesa corporativa, anzi. Penso soltanto che la mia esperienza in questo settore possa offrire un contributo in termini di riflessione. Attualmente sto lavorando a un manuale di letteratura italiana per l'ultimo triennio delle scuole superiori. Siamo due autori, io e un collega. Provo a spiegare rapidamente come funziona il nostro lavoro. Ci siamo divisi le parti del corso che ciascuno di noi scriverà, ma confrontandoci continuamente sull'insieme del progetto. Ciò che scrivo io viene pasIn alcuni istituti si confezionano in proprio i materiali didattici. Ma serve una «sicurezza» per il mix di fonti e contenuti digitali: il rodato appoggio tradizionale sato al vaglio dell'altro autore (e viceversa). Dopo aver effettuato le correzioni e le modifiche richiestemi dal mio co-autore, il capitolo viene letto e commentato da due editor esperti della materia. Il capitolo torna a me, perché possa effettuare i cambiamenti necessari. Successivamente il testo passa in ultima lettura a un docente universitario della disciplina, che si occupa della validazione scientifica. C'è, insomma, una vera e propria "catena di montaggio" della conoscenza (di cui fanno parte anche i redattori che inseriranno i testi nella cosiddetta "gabbia grafica", i grafici che impagineranno e aggiungeranno le immagini, i revisori di bozze ecc.), che ci porterà a produrre un'opera affidabile, realizzata in modo altamente professionale. Su un'opera in 3 volumi per complessive 3.500 pagine sarebbe ingenuo pensare che non ci saranno imprecisioni o anche veri e propri errori. Ma il processo che ho descritto offre valide garanzie che questo margine di errore sia ridotto al minimo. Auto produrre un libro di testo a scuola, una sorta di dispensa a uso interno, può sembrare relativamente facile, con un semplice "copia-incolla" nell'era di Internet, dove si trova di tutto e di più. Ma il problema è proprio questo: chi garantisce la "sicurezza" di fonti e contenuti? Se pure un docente decidesse di andare a prendere i contenuti soltanto dai siti "istituzionali" (poniamo dal portale dell'Istituto Treccani), ci sarebbe un problema non aggirabile di copyright. Ma e qui parlo non da autore, ma da insegnante che osserva ogni giorno le modalità di apprendimento degli adolescenti c'è un altro problema, che è forse il più serio: in un universo della conoscenza liquido e fluttuante come quello dei new-media, possedere un vero libro di testo significa potrer contare su un ancoraggio sicuro, una pietra di paragone, una base solida su cui poi eventualmente costruire altro attingendo alle mille fonti disponibili.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL