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La Tribuna di Treviso/La Nuova Venezia: Silurato on-line il dirigente scolastico regionale

Carmela Palumbo apprende da internet il suo trasferimento d’ufficio a Bologna . La Moratti impone l’ex sindaco della Lega di Varese accusato di concussione e peculato

14/04/2006
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La Tribuna di Treviso

GIORGIO CECCHETTI

VENEZIA. L’ha saputo mercoledì consultando la più nota rivista sulla scuola, ora anche on-line, «Tuttoscola». Carmela Palumbo, direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto, è stata trasferita a Bologna dal ministro Letizia Moratti per fare posto a Venezia al leghista Aldo Fumagalli, ex sindaco di Varese, dimessosi anche per le accuse mosse contro di lui dalla Procura della sua città.
Non rilascia dichiarazioni Carmela Palumbo: «Sono un funzionario dello Stato» si lascia solo sfuggire per spiegare che non può commentare le decisioni del suo ministro. Ma è rimasta sicuramente sorpresa - per non dire altro - di quello che le sta capitando. Dal punto di vista personale la sua situazione non cambia: stesso incarico e stesso stipendio di Venezia a Bologna, lei abita a Rovigo, quasi a metà strada dai due capoluighi di regione. Ma quel trasferimento non l’aveva mai chiesto: alla Direzione regionale è arrivata nel 2001 ed è il massimo dirigente scolastico veneto dal luglio 2004 (il suo contratto - i dirigenti dello Stato hanno ora una rapporto di lavoro privatistico - scade tra tre mesi).
Negli uffici di Riva de Biasio, sul Canal Grande dove da poche settimane si sono trasferiti gli uffici, c’è fermento, meglio, subbuglio. Nessuno se l’aspettava e molti le telefonano, anche coloro con cui si è scontrata e ha discusso, in segno di solidarietà; i suoi collaboratori più stretti la attorniano, le stringono la mano in segno di appoggio, lei risponde e sorride gentile a tutti. I suoi sono disposti a giurare che non se ne andrà in silenzio, che non lascierà passare questa decisione senza reagire e lo farà così come le consentono le norme che regolano i rapporti di lavoro nel Pubblico impiego.
Sulla sua poltrona - dal 2 maggio, questo è la data che filtra dal ministero dell’Istruzione - si siederà Aldo Fumagalli, ex direttore didattico e poi preside del liceo classico di Varese. In distacco dalla scuola da numerosi anni per fare il sindaco di Varese, carica dalla quale, però, ha dovuto dimmettersi nel settembre dello scorso anno a causa dell’inchiesta della Procura della Repubblica della sua città. Concussione, peculato e violazione della legge Bossi-Fini sull’immigrazione, le pesanti accuse. Avrebbe fatto pressioni perchè alcune belle e giovani rumene, di cui una clandestina, fossero assunte dalla cooperativa sociale «Sette laghi».
«Un’accusa infondata» ha sempre risposto Fumagalli, che nel frattempo aveva messo a frutto la sua esperienza nella scuola, ottenendo un posto di consigliere al ministero dell’Istruzione, in pratica consulente della Moratti, che dieci giorni fa gli ha fatto un contratto da dirigente, evidentemente in previsione della futura mossa: utilizzando altri tre trasferimenti, questi richiesti, l’ha sistemato a Venezia con un contratto superblindato da cinque anni.
Giunta la notizia, sono in tanti a sollevare dubbi e preplessità e a lanciare accuse e non solo da sinistra. «Esprimo sconcerto - dice l’assessore provinciale all’educazione Andrea Ferrazzi - per un decreto di nomina firmato da un ministro che nella sostanza è già decaduto, ritengo questo atto arbitrario e ai limiti della legittimità». «Mi chiedo quali siano i meriti e i titoli professionali - continua l’assessore che chiede la revoca del trasferimento - del nuovo direttore, alla luce della difficoltà e della complessità del ruolo che si appresterebbe a ricoprire».
«E’ evidentemente un’operazione ad personam - dichiara Enrico Panini, segretario nazionale Cgil - anche perchè si traferiscono alcuni direttori regionali garantendo loro per altri anni contratti che sarebbero scaduti». «Altro che Roma ladrona - sbotta Piero Ruzzante, deputato diessino - la Lega Nord chiede favori e dimostra di utilizzare i peggiori metodi della prima Repubblica. Da notare, tra l’altro, che nessuno ha mai messo in disucssione la professionalità e la correttezza di Carmela Palumbo».
IL SINDACATO
Operazione di basso profilo


VENEZIA. «Manifestiamo sconcerto e preoccupazione per ragioni di metodo e di merito» scrivono Antonio Giacobbi della Cgil, Nereo Marcon della Cisl, Roberto Checcacci della Uil e Leopoldino Lago dello Snals in un comunicato sull’arrivo di Fumagalli. «Va condannata - proseguono - la pratica di effettuare nomine di tale rilievo da parte di un ministro, che annunciata la sua candidatura a sindaco di Milano, fa parte di un governo alla fine del suo mandato. Siamo all’occupazione manu militari». «Osserviamo poi che il Veneto cambia così il quarto direttore in 5 anni e che tre di loro provengono da fuori regione pur in presenza di qualificati dirigenti negli uffici veneti. Questi continui mutamenti non consentono l’ulteriore crescita della scuola veneta. I segretari sospettano che la nuova nomina sia frutto «non di valutazionui professionali, ma di un’operazione politica che corre lungo la tratta Milano-Varese».


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