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La Stampa-Sperimentazione, 5 proposte ma quattro istituti dicono di no

Sperimentazione, 5 proposte ma quattro istituti dicono di no La sperimentazione del ministro Moratti non piace ai docenti delle scuole di Roma. Erano cinque gli istituti che inizia...

05/09/2002
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La Stampa

Sperimentazione, 5 proposte ma quattro istituti dicono di no

La sperimentazione del ministro Moratti non piace ai docenti delle scuole di Roma. Erano cinque gli istituti che inizialmente sui erano fatti sotto. Ma a tutt'oggi, quando mancano due settimane all'inizio delle lezioni, ci sono 4 no e un "ni". Non ne fa un dramma il direttore generale dell'Ufficio Scolastico Regionale Francesco De Sanctis: "La sperimentazione non è un obbligo, è un'opportunità". E a chi gli ricorda la ristrettezza dei tempi ricorda: "Non stiamo parlando di una riforma da attuare in venti giorni. Siamo davanti a una proposta di sperimentazione. Per ora nel Lazio abbiamo una cinquantina di proposte, ma gli istituti scolastici potranno farci pervenire le domande fino al 10 settembre". L'Ufficio Scolastico Regionale attiverà anche un fondo per le scuole che aderiranno al progetto: "Non sono molti soldi. Attingendo alle risorse dell'Autonomia potremmo fornire una decina di milioni". In più le scuole che attiveranno la sperimentazione potranno iscrivere presso le loro sedi i bambini di età inferiore ai tre anni che sono in lista di attesa. I dirigenti scolastici del circolo didattico 188 di via Don Pasquino Borghi sulla Cristoforo Colombo, dell'Annibale Tona di via Emilio Macro nei pressi della Casilina, della scuola Balabanoff, sulla strada omonima alle spalle della Togliatti, della Solidati Triburzi al Portuense e della Bartolomei di via Asmara avevano dato la propria disponibilità a presentare al proprio collegio docenti l'iniziativa. Quattro di questi hanno però detto di no, mentre per uno, quello del 188° circolo didattico, la discussione è ancora aperta. Il progetto della Moratti, che riguarda solo le scuole dell'infanzia e quelle elementari, prevede l'anticipazione della frequenza (i bambini potranno andare alla scuola dell'infanzia se compiranno i tre anni di età prima del 28 febbraio 2003, e la prima elementare se a questa stessa data avranno compiuto i sei anni), la creazione di un "portfolio" (una specie di libretto che raccoglie non solo le considerazioni di insegnanti e genitori, ma anche i lavori dell'alunno), e soprattutto la creazione del maestro "unico" (oggi sono due su tre classi) definito nella bozza "prevalente". Laura Bellanova, dirigente scolastico della Tona, che aveva proposto la candidatura della sua scuola, spiega: "Il collegio docenti ha espresso la sua perplessità per diversi motivi. Ritiene che l'adesione alla riforma abbia tempi troppo ristretti. Ciò non permetterebbe il coinvolgimento dei genitori, che dovranno invece essere molto più presenti. Rispetto all'anticipo della frequenza mancano poi spazi attrezzati e materiali". In linea di principio la bozza Moratti è accolta anche dal dottor Gaeta della Solidati Triburzi. Anche lui, però, non la sperimenterà per quest'anno. "Non potevamo iniziare con soli sei bambini". La Balabanoff, invece, spiega la dirigente Lucarini, ha rinunciato per mancanza di spazio: "Già abbiamo 48 sezioni".
EDUARDO DI BLASI


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