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La NAzione-"Prove Invalsi", genitori in rivolta: "Solo nozionismo e nessuna trasparenza"

SCUOLAAlunni di II e IV elementare e I media sottoposti "obbigatoriamente" a test non previsti dai Pof. Ma la richiesta di chiarezza non otterrebbe risposta "Prove Invalsi", genitori in rivolta:...

29/11/2005
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La Nazione

SCUOLAAlunni di II e IV elementare e I media sottoposti "obbigatoriamente" a test non previsti dai Pof. Ma la richiesta di chiarezza non otterrebbe risposta
"Prove Invalsi", genitori in rivolta: "Solo nozionismo e nessuna trasparenza"
MASSA "Siamo amareggiati per l'atteggiamento di chiusura da parte di taluni dirigenti scolastici: senza alcun tentativo di informazione e dialogo con le famiglie, i nostri figli vengono "obbligatoriamente" sottoposti a test non previsti dai Piani di offerta formativa e la cui utilità e finalità sono contestate. E a chi chiede chiarezza si risponde male". Protesta un gruppo di genitori massesi: come nel resto d'Italia, anche qua oggi, giovedì e venerdì agli alunni di II e IV elementare e I media verranno "somministrate" termine del ministero dell'istruzione le "Prove Invalsi" (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione, controllato dal Miur). "Si tratta spiegano i genitori di tre questionari a risposta multipla: italiano, matematica, scienze. Le domande, uguali per tutte le scuole d'Italia, sono tante, ambigue se non erronee, in un linguaggio non idoneo ai bambini. Le modalità di "somministrazione" sono da concorso pubblico: prove sigillate, divieto di spiegazione, sorveglianza di insegnanti estranei alla classe. Bell'atteggiamento, con bambini di 7, 9 e 11 anni!". Misterioso l'obiettivo: "Lo scopo ufficiale è "valutare l'efficienza e l'efficacia" del sistema scolastico. I test dovrebbero essere anonimi ma non c'è garanzia che sia così. Non vorremmo proseguono le famiglie che sia un modo, goffo e errato, per "classificare" le scuole e, in futuro, i docenti o peggio. Ogni scuola potrebbe ritrovarsi col suo "punteggio" che influirà sui finanziamenti, senza tener conto delle condizioni e del contesto sociale in cui ciascuna opera: questa è discriminazione". Ma non basta: "Questi test provocano ansia nei bambini perchè sono una prova formalistica e decontestualizzata. E sono uno strumento parziale e nozionistico. Secondo noi concludono i genitori le Prove non sono obbligatorie: non sono nei Pof e contrastano con la legge sull'autonomia. Ma alla nostra richiesta di chiarezza, è stato risposto di "tenerci a casa i figli". Riteniamo questo un grave errore, soprattutto alla luce di esperienze di altre città dove genitori, docenti e dirigenti scolastici stanno facendo fronte comune, nell'interesse della scuola e dei bambini, contro uno strumento imposto dal Ministero che veicola una cultura frammentata e nozionistica, nega la libertà di insegnamento e fornisce un quadro distorto della realtà scuola".


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