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La Libertà: Giovani tecnici cercansi, parola di aziende

Affollato forum della Flc Cgil e della Provincia, al centro il rilancio dell'istruzione professionale

12/01/2008
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Libertà

Le famiglie italiane e piacentine scelgono sempre meno per i loro figli l'istruzione professionale e tecnica, che pure oggi sono in grande movimento, a livello legislativo e per la "fame di tecnici" che il mondo dell'impresa reclama. La Flc Cgil nazionale, sul tema, ha organizzato un forum ieri a Piacenza, con l'assessorato alla formazione della Provincia, riconosciuta come realtà all'avanguardia. Oltre a uomini e donne del sindacato (in primis la segretaria provinciale Flc Raffaella Morsia), insegnanti e dirigenti scolastici, anche rappresentanti del mondo dell'impresa. L'ingegner Emilio Bolzoni della Confindustria, perito diplomato all'Isi Marconi (che ieri ha ospitato gli oltre 200 partecipanti), parlando del distretto metalmeccanico piacentino, ne ha sottolineato la buona crescita, le percentuali dal 50 all'80% nell'export (contro una media nazionale del 12), ma ha anche lanciato l'allarme: «Questo patrimonio è a rischio, perché non c'è una nuova generazione di tecnici. Gli istituti tecnici hanno perso oltre il 25% a favore dei licei. Eppure le aziende assumono: 4064 i collocamenti nell'ultimo semestre 2007 (l'85% a tempo indeterminato, con stipendi del + 25% della media)». Il problema è però culturale, e la scuola - dice l'industriale - «non deve essere lasciata sola ad affrontare» quella che l'assessore provinciale alla formazione Fernando Tribi ha prospettato come una sfida che si gioca su una «rinnovata cultura sociale, che sfrutti il ritorno dell'obbligo a 16 anni come occasione per lavorare al pieno successo formativo. A Piacenza siamo riusciti a mantenere nel sistema scolastico del biennio ben il 99,7% degli studenti. Rimangono problemi come il raffreddamento della mobilità sociale e la segregazione di genere e di nazionalità». «Il calo di iscrizioni a professionali e tecnici - fa notare Luisella De Filippi (segreteria nazionale Flc) - è anche legato al processo di liceizzazione prospettato dalla Moratti. Per fortuna è stata superata la sua impostazione». La De Filippi pensa ad una formazione professionale che conservi il "valore educativo" (bravi tecnici, e cittadini con coscienza critica). Un confronto Italia - Paesi europei, lo conduce Pino Patrocini (Flc Cgil): il panorama europeo è frammentato, con una trentina di sistemi scolastici diversi. All'avanguardia, c'è l'Emilia Romagna: Cristina Bertelli, responsabile dell'ufficio istruzione della Regione cita i risultati dei percorsi integrati (legge regionale 12/2003) ma riflette anche sul futuro, ovvero sui percorsi post-diploma. In Regione si lavora alla creazione dei cosiddetti Poli tecnici, in cui Piacenza è candidata come riferimento dell'ambito logistica e trasporti. Ora però i nascenti poli dovranno confrontarsi con il recente indirizzo del ministero di creare istituti tecnici superiori. Sul fronte dei percorsi integrati interessante l'esperienza presentata da Stefano Angelillo, vicepreside del Da Vinci con Maria Antonietta Rignanese (Enaip) e Natalia Tacchini (Ecipar) (vedi su www.cde-pc.it). Al forum sono intervenuti tra gli altri Giovanni Ambroggi direttore del Cna e Loredana Morace, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale.

Donata Meneghelli


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