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L'Arena-La ricetta Moratti alla Camera

Scuola e riforme. Oggi inizia il dibattito. Ma l'Ulivo annuncia una "tempesta informativa" in 200 città italiane La ricetta Moratti alla Camera Altri punti centrali della riforma...

12/02/2003
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L'Arena

Scuola e riforme. Oggi inizia il dibattito. Ma l'Ulivo annuncia una "tempesta informativa" in 200 città italiane
La ricetta Moratti alla Camera
Altri punti centrali della riforma sono: la lingua straniera e il computer obbligatori già dalle elementari, valutazione del profitto fatta ogni due anni (chi non raggiunge il minimo viene bocciato), alternanza scuola-lavoro nella formazione professionale. La "ricetta" Moratti naturalmente non va giù al centrosinistra. Il paragone usato per definire il modo con il quale l' Ulivo intende contrastare la riforma riecheggia il clima di "guerra imminente" con un rimando a ciò che ormai è storia: sarà una "tempesta" informativa, che passerà attraverso un rapporto diretto con il territorio.
Quella che l' Ulivo intende mettere in piedi per bloccare la riforma, definita "inutile", oltre che un "bluff", sarà una rete di eventi, in 200 città per fare conoscere ciò che del progetto del Ministro non va. E che, su quest' opera di informazione (presentata i eri , dai responsabili del settore scuola di Ds, Margherita, Udeur, Verdi e Comunisti italiani), l' Ulivo intende scommettere forte è confermato dal fatto che ci saranno i segretari nazionali dei partiti della coalizione alla prima delle manifestazioni, organizzata per ogg i a Roma nelle stesse ore in cui alla Camera arriverà la legge di riforma. E alla manifestazione di ogg i a Roma seguiranno, nei prossimi sette giorni, quelle di Napoli, Taranto e Torino.
Della riforma all' Ulivo piace pochissimo, anzi nulla. Perchè, dicono i partiti dell' opposizione, ridisegna una scuola in cui l' autonomia resta solo una vuota definizione; ha l' obiettivo di creare una spaccatura nella formazione (per quanto riguarda le scelte che i ragazzi devono affrontare e per come le opzioni possano essere condizionate da fattori non direttamente legati agli studenti, quali, ad esempio, l' età di ingresso e il grado di cultura della famiglia); accentua la distanza tra Governo e opposizione e, ultimo affondo, ha in sè il disegno preciso di "impoverire il tessuto democratico nel Paese".
Le critiche più feroci riguardano la "blindatura" che è stata riservata alla legge, a fronte delle parole con le quali Letizia Moratti ha auspicato una gestione bipartisan delle problematiche della scuola. Chiedere il confronto con l' opposizione e poi, nella sostanza, negarlo, rendendo la legge immodificabile, non è certo - dice l' Ulivo - un modo per risolvere i problemi. Anzi suona quasi beffa.
Così come il servirsi - in commissione - di una raffica di ordini del giorno che non hanno alcuna valenza giuridica, ma che sono serviti a a stemperare tensioni interne alla maggioranza, oppure fare ricorso ad una delega amplissima sia sulla materia, che sui tempi di attuazione. Critiche anche per i tagli alla scuola che, interessando in modo pressochè omogeneo tutti i singoli comparti, fanno intendere - sostiene ancora l' Ulivo - che ad essi non presiedono scelte mirate, ma solo la necessità di rispondere a quella che è stata definita "ossessione del risparmio".
E poi, sostengono ancora gli esponenti dell' Ulivo (soprattutto quelli dell' Udeur e dei Comunisti italiani), più si corre verso la separazione della scuola dal territorio, più si accentuano i fenomeni di abbassamento dei livelli culturali.
Ieri anche Rifondazione ha preso posizione sulla scuola, annunciando che la sua battaglia comincerà con la presentazione di due pregiudiziali di costituzionalità sulla legge di riforma: la prima è sull' obbligo scolastico, "trasformato in un fantomatico diritto-dovere", la seconda riguarda l' "attuazione di un regionalismo de facto, con una modifica della Costituzione attraverso lo strumento improprio della legge ordinaria". Roma. Oggi arriva alla Camera il provvedimento di riforma della scuola presentato dal ministro Letizia Moratti. Il testo, su cui l'opposizione annuncia una dura battaglia, designa il profilo, fortemente rivisto, della scuola italiana :alle elementari a cinque anni e mezzo, e fino a 18 anni nel sistema dell' istruzione. La riforma della scuola approda nell'aula di Montecitorio nello stesso testo già approvato in novembre dal Senato, ridisegnando di fatto i cicli scolastici del futuro. La riforma prevede un percorso comune per tutti fino alla terza media; poi bisognerà scegliere tra scuola superiore (divisa in otto licei) o formazione professionale.


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