L'Arena-Il Provveditorato sotto assedio Scatta la protesta dei sindacati
Dalle 11 protesta contro i tagli dei precari annunciati dal ministero Il Provveditorato sotto assedio Scatta la protesta dei sindacati Occupazione del Provveditorato agli Stu...
Dalle 11 protesta contro i tagli dei precari annunciati dal ministero
Il Provveditorato sotto assedio Scatta la protesta dei sindacati
Occupazione del Provveditorato agli Studi questa mattina, a partire dalle 11. Obiettivo: protestare contro i tagli annunciati dal ministero alle future opportunità lavorative dei precari. Il sit-in, organizzato dai sindacati della scuola Cgil, Cisl e Uil a nome dei rispettivi segretari provinciali, Efrem Bigon, Francesca Pavanello e Fernando Filippi è stato annunciato, nei giorni scorsi, con nota di urgenza a tutte le sedi scolastiche del territorio veronese. La novità del "comizio" sindacale, davanti al Csa, il Centro per i servizi amministrativi di Verona (è questo il nome dato all'ex Provveditorato agli Studi) rientra in una delle nuove iniziative intraprese a difesa del personale non di ruolo. Chi prenderà parte alla manifestazione, infatti, lasciando "scoperta" la propria classe verrà comunque giustificato dal dirigente scolastico dal momento che il presidio davanti al Csa rientra nel computo orario di diritto riconosciuto ai docenti per la partecipazione ad assemblee sindacali.
"L'unica differenza", spiega Fernando Filippi, segretario provinciale Uil-Scuola, "sta nel fatto che i relatori invece che invitare i docenti in un'aula magna daranno le ragioni del dissenso davanti ai cancelli dello stesso Csa, al Saval".
La protesta, che vedrà una forte partecipazione dei docenti precari, vuole comunque sensibilizzare anche tutti gli insegnanti di ruolo unendo le forze davanti all'ennesimo "furto" compiuto dal ministero ai danni della nostra città.
Sotto accusa, questa volta, sono i tagli ai posti di lavoro annunciati dal ministro Letizia Moratti, necessari per fronteggiare le spese dello Stato nel garantire il rinnovo contrattuale dell'intera categoria dei dipendenti della scuola.
Secondo la proposta ministeriale si starebbe per "barattare" gli aumenti di stipendio a tutto il personale di ruolo, rinnovando la parte economica del contratto di lavoro scaduto ancora nel dicembre di due anni fa, con un pari taglio nel numero delle cattedre e dei posti del personale amministrativo.
"A livello nazionale", riprende Filippi, "il ministro Moratti ha già ipotizzato di tagliare 6.500 posti-cattedra alle Medie e Superiori e di rastrellare risorse cancellando altre 3 mila unità nelle Materne ed Elementari. In tal modo verrebbe assicurato l'aumento, per contratto, di poco più di 100 euro (duecento mila delle vecchie lire) per singolo insegnante al mese ma, allo stesso tempo, si provvederà ad eliminare qualsiasi futura occasione occupazionale a Verona". (r.p.)
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