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ItaliaOggi: Formazione in azienda? Non si fa

Solo il 20% degli studenti apprendisti fa attività didattiche

26/01/2010
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ItaliaOggi

Di Emanuela Micucci

L'allarme dell'Isfol nell'ultimo rapporto: poche le regioni che hanno avviato i percorsi per gli over 16

L'apprendistato rischia di diventare addestramento per i 40mila adolescenti che attualmente assolvono in questo percorso l'obbligo formativo. Parola di Isfol, che lo ha denunciato nell'ultimo rapporto sull'apprendistato. «Per la maggior parte dei minori l'apprendistato è ancora e solo un contratto di lavoro per il quale è molto limitata la possibilità di assolvere all'obbligo di formazione esterna”, spiega il presidente dell'istituto, Sergio Trevisanato. In questi giorni l'attenzione è tornata sul settore a causa dell'emendamento di Giuliano Cazzola (Pdl) al ddl lavoro che consentirà, se approvato definitivamente, di iniziare a 15 anni e non più a 16 l'apprendistato per l'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione. Nel 2006, secondo lo studio dell'Isfol, le attività di formazione esterna hanno interessato poco più di 8.800 apprendisti minori, scesi a 6.500 circa nel 2007. E hanno coperto in parte il percorso obbligatorio di 240 ore, realizzato nel 2007 solo in 6 regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, le province di Trento e Bolzano), una in meno dell'anno precedente (Marche). Un tipo di formazione che, quindi, raggiunge una quota modesta, appena il 20%, di adolescenti in apprendistato.

L'art. 48 del decreto legislativo 276/2003 che disciplina la materia rinvia l'impegno di formazione «esterna od interna all'azienda» alle regolamentazioni regionali che, d'intesa con i misteri del lavoro e dell'istruzione, devono fissare il volume di una formazione congrua a consentire il raggiungimento degli standard formativi minimi per i percorsi di formazione professionale fissati dalla legge 54/03. Nonostante qualche regione abbia avviato le regolamentazioni, le necessarie intese inter-istituzionali non sono mai intervenute né risultano in corso di definizione.

Una mancanza che rischia di generare un'ulteriore spinta verso la contrazione nel numero di minori assunti come apprendisti, che rappresentano ormai solo il 6,5% degli apprendisti occupati. A vantaggio del reclutamento di questi giovani con altre forme contrattuali meno tutelanti, soprattutto dal punto di vista formativo. Invece l'apprendistato potrebbe garantire l'espletamento dell'obbligo formativo a gran parte dei circa 110mila ragazzi 14-17enni fuori dai percorsi scolastici.

Mentre le difficoltà pedagogiche dei docenti/formatori nel motivare la partecipazione dei ragazzi apprendisti emerge dal numero di adolescenti che portano a termine il percorso formativo. Nel 2007 ad esempio erano solo in 2.834, meno della metà degli iscritti. Causa principale, il facile rifiuto di metodologie che ricordano la precedente esperienza scolastica.

Tuttavia l'Isfol suggerisce anche di avviare sistemi di monitoraggio dell'offerta di formazione realizzata direttamente dalle aziende. «Occorre supportare le imprese ad assicurare una formazione effettiva, riconoscibile e certificabile», precisa Sandra d'Agostino, responsabile della ricerca.


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