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Italia Oggi-Il governo fa troppe scelte inefficienti-di Enrico Panini

Il governo fa troppe scelte inefficienti Pubblichiamo un articolo del segretario generale della Cgil Scuola Enrico Panini, apparso oggi sul quotidiano "Italia Oggi". ecco il testo dell'arti...

23/07/2002
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ItaliaOggi

Il governo fa troppe scelte inefficienti

Pubblichiamo un articolo del segretario generale della Cgil Scuola Enrico Panini, apparso oggi sul quotidiano "Italia Oggi".

ecco il testo dell'articolo
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E' aumentata considerevolmente l'inefficienza nel funzionamento del nostro sistema scolastico.

L'osservazione è tanto più amara se si pensa che il Decreto Legge, convertito nel luglio scorso, per garantire il regolare avvio dell'anno scolastico portò molti, noi fra questi, a pensare che almeno il buon funzionamento sarebbe diventato una costante alla quale si sarebbe puntato nell'operato dell'amministrazione.

L'efficienza è importante perché, dietro le difficoltà, si annida la lesione di diritti delle persone o di prerogative del sistema scolastico pubblico.

Il bilancio è sconsolante, nonostante l'abnegazione dei lavoratori dell'amministrazione e della scuola. Non che le cose prima fossero tranquille, anzi. Ma almeno individuavamo una soluzione a questi problemi nel processo riformatore avviato. Ora manca anche quella.

L'avvio dell'anno scolastico non è contrassegnato da efficienza. Non verranno fatte nomine in ruolo ed assisteremo ad un aumento artificioso del precariato. La rettifica di decine di graduatorie, conseguente a pronunciamenti del TAR contrari a scelte unilaterali dell'amministrazione, ha allungato di molto i tempi di lavoro degli uffici. Insomma, il rispetto di tempi e scadenze individuate solo un anno fa è già in crisi.

Inefficienza sul versante delle risorse. Le risorse economiche di competenza delle scuole per il 2002 non sono state ancora completamente accreditate. Tantissime le proteste che piovono giornalmente sul Ministero. L'incertezza nella disponibilità delle risorse comporta una forte limitazione del potere delle scuole autonome che diventano "inaffidabili" nella loro potestà negoziale. Non c'è cassa disponibile ed i pagamenti sono effettuati solo sulla competenza. Addirittura è "normale" il ritardo di mesi ed anni nel pagamento del personale. Nella legge di assestamento del bilancio la situazione di cassa non migliora mentre sono allo studio norme per ridurre ulteriormente organici, da un lato, ed investimenti, dall'altro.

L'inefficienza alimenta costi inutili. Il sovrapporsi delle disposizioni, nonostante la costituzione di una Commissione sulla semplificazione della normativa che, ad un anno dall'insediamento, non ha prodotto nulla, determinano costi aggiuntivi ed inutili. Sprechi derivano anche dalla scelta aprioristica di modificare tutto ciò che è frutto della precedente legislatura per il solo fatto di essere stato voluto da altri. La discontinuità come valore in sé introduce un principio di proprietà sull'istruzione che ritengo sbagliato ed inaccettabile. Ma questa scelta determina, nel lavoro di tutti i giorni, l'aumento dell'incertezza e della confusione nel personale e nell'attività delle scuole.

L'elenco, volendo, è ancora lungo. Il taglio degli organici introdotto con la Finanziaria mette in discussione il diritto allo studio per una parte della popolazione, mentre la mancata copertura dei circa 4.000 posti vacanti da Dirigente scolastico consegna all'incertezza nella direzione quasi il 50% delle scuole. Queste scelte determinano inefficienza e costi sociali e/o di sistema molto pesanti.

Questo insieme di fatti non è casuale. E' il risultato di scelte gestionali: tutti i provvedimenti emanati sono ispirati da una logica di neo centralizzazione. E' il risultato di scelte amministrative: l'isolamento nel quale è collocato il livello tecnico-amministrativo e la sfiducia che si respira a piene mani verso l'operato dell'amministrazione. E' il risultato di scelte politiche: drenare risorse dal sistema pubblico.

A prima parziale conclusione ci preme sottolineare il fatto che le decisioni di questo Governo in materia di istruzione non innalzano i livelli culturali dei giovani e del Paese e, contemporaneamente, producono inefficienza.

Così i diritti delle persone sono lesi due volte.


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