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Il Tirreno-Istituti (molto) comprensivi

Istituti (molto) comprensivi Un nuovo modello di scuola, se la Provincia dà l'ok ...

17/01/2006
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Il Tirreno

Istituti (molto) comprensivi
Un nuovo modello di scuola, se la Provincia dà l'ok


LIVORNO. Rush finale per gli istituti scolastici comprensivi. La conferma non è ancora ufficiale ma, se nei prossimi giorni la giunta provinciale e il distretto scolastico approveranno il piano, a partire dal prossimo settembre, questo progetto di riforma si tradurrà in realtà. Non si tratta di una rivoluzione del sistema scolastico dalla a alla z, ma soltanto di un nuovo modello di organizzazione della scuola dell'obbligo che nel resto del paese coinvolge, già dagli anni'90, più della metà degli istituti scolastici.
Come spiega l'assessore alle politiche educative Carla Roncaglia, "gli istituti comprensivi ingloberanno sotto un'unica entità amministrativa e gestionale scuole materne, elementari e medie ed avranno il merito di introdurre il concetto di continuità all'interno della scuola dell'obbligo".
L'esperimento, frutto di un intero anno di riflessioni intrecciate tra sindacati, scuole ed amministrazione comunale, prenderà avvio nella zona nord della città, interessando gli istituti dei quartieri di Shangai, Sorgenti e Corea, "dove - continua Roncaglia- c'è una più lunga tradizione di collaborazione tra le scuole e una maggiore disponibilità del corpo docente".
Il primo raggruppamento sarà composto dalla scuola dell'infanzia Pian di Rota, dalla scuola primaria Thouar e dalla scuola secondaria di primo grado Michelangelo, mentre il secondo dalla scuola d'infanzia Modigliani, dalle scuole elementari Modigliani e Campana e dalle scuole medie Pistelli e Fermi.
Anche se non sarà possibile, per il momento, far confluire le scuole in un unico edificio, la condivisione dell'attività amministrativa e l'istituzione di un corpo unico di docenti "permetterà di delineare un quadro comune di obiettivi educativi - spiega ancora l'assessore - una continuità che tenterà di risolvere alcuni problemi come la dispersione scolastica. In molte zone di periferia, dove il numero degli iscritti è notevolmente inferiore la decisione di creare istituti comprensivi è stato un passaggio obbligato, mentre quella che si va concretizzando in questi giorni a Livorno, è il risultato di una scelta consapevole che intende migliorare la qualità del servizio, e dove - sottolinea con forza - l'amministrazione comunale non ha nulla da guadagnare. Non ci sarà infatti nessuna riduzione delle spese e nessun taglio al personale".
Proprio per ridurre i rischi di incomprensioni e collaborare al meglio nella stesura del progetto è stato istituito un tavolo tecnico di lavoro fra amministrazione comunale, scuole e associazioni sindacali, nel quale trovano spazio anche dubbi e perplessità dei genitori degli alunni.
Elisa Sironi


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