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Il Piccolo: Sindacati: no al patto Prodi-Illy sulla scuola

Cgil, Cisl, Uil nazionali: «Una forzatura il trasferimento di competenze Stato-Regione» Lettera al premier e al ministro dell’Istruzione Fioroni. «Profondo dissenso anche sull’atto aggiuntivo, il governo chiarisca» La versione finale era stata ammorbidita. A livello locale solo la Cisl è favorevole

12/01/2008
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Il Piccolo

TRIESTE I sindacati nazionali della scuola di Cgil, Cisl e Uil criticano il patto bis fra Prodi e Illy, sottoscritto il 21 dicembre, che trasferirebbe alcune competenze dallo Stato alla Regione in materia scolastica. E lo fanno attraverso una lettera indirizzata al premier Romano Prodi e al ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, nella quale si esprime «profonda preoccupazione» per il protocollo siglato fra Roma e il Friuli Venezia Giulia. L’ipotesi sarebbe, a detta del sindacato, «una forzatura delle norme previste in materia di trasferimento delle competenze dello Stato alla Regione e lo smantellamento dell’unicità del sistema nazionale d’istruzione».Cgil, Cisl e Uil nazionali chiedono quindi al governo di chiarire i termini del patto.
In realtà, nella versione finale del protocollo, i termini della regionalizzazione della scuola, attraverso un atto aggiuntivo, sono stati ammorbiditi. Non si parla infatti più del trasferimento dell’«apparato periferico del ministero operante in regione», né di un trasferimento «del corpo docenti e dei beni di titolarità statale».
Ma per Cgil, Cisl e Uil nazionali non basta. «L’aricolo 8 prevede infatti - spiegano nella lettera i segretari generali Enrico Panini, Francesco Scrima e Massimo Di Menna - la possibilità di trasferire gradualmente le funzioni in materia di istruzione dallo Stato alla Regione». I sindacati chiedono quindi «un atto chiaro del governo che ristabilisca le prerogative dello Stato nell’ambito del sistema nazionale d’istruzione, in questo caso, come per altri già avvenuti». E nel ribadire «il più profondo dissenso sull’attuazione delle ipotesi contenute nell’atto aggiuntivo, sollecitano «una presa di posizione che smentisca le possibili interpretazioni del Protocollo aggiuntivo in merito alla regionalizzazione del sistema scolastico del Friuli Venezia Giulia».
L’atto aggiuntivo al protocollo ha generato più di una divisione fra i sindacati a livello regionale. La Uil giudica «positiva la nuova stesura dell’articolo» ma ribadisce il suo no al trasferimento del personale o dei programmi». La Cgil prende tempo, mentre la Cisl è soddisfatta e auspica che ci sia anche il trasferimento dei docenti alla Regione, per avere «magari più docenti e meglio retribuiti e quindi una scuola migliore». Luca Visentini della Uil nei giorni scorsi aveva però rimarcato: «Un passo avanti è stato fatto ma rimaniamo assolutamente contrari all’obiettivo finale».
L’altro giorno era stato l’assessore all’Istruzione Roberto Antonaz a intervenire sulla questione. «L’intenzione - aveva sottolineato - non è quella di avere una scuola regionale perché un 20% di ore di autonomia scolastica è sufficiente. Quello che vorremmo è maggiore libertà nell’individuazione e nella dislocazione delle scuole, nella gestione del patrimonio edilizio». Senza tuttavia modificare il contratto nazionale dei docenti, uno dei nodi forse più controversi.


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