Il Nuovo-Finanziaria, nella scuola a rischio 16 mila posti di lavoro

Finanziaria, nella scuola a rischio 16 mila posti di lavoro

I tagli previsti dalla manovra riguarderanno gli ex lavoratori socialmente utili e un migliaio di co.co.co che lavorano nelle pulizie. A rischio paralisi 2.300 scuole
di Linda Marzocchini
NAPOLI - Sono 16 mila gli ex lavoratori socialmente utili, addetti alle pulizie delle scuole, che per i tagli della Finanziaria 2003 rischiano il posto a partire da gennaio. Con loro anche mille collaboratori coordinati, a cui non verrà rinnovato il contratto, per un totale di 17 mila potenziali disoccupati, l'85 per cento dei quali al Sud.

Il che equivale a dire che dopo le feste natalizie 2.300 scuole, ovvero 850 mila studenti, resteranno senza servizi di pulizia. Il problema riguarda infatti 6.300 lavoratori in Campania, 1.500 in Calabria, 2.400 in Puglia e 1.700 nel Lazio: quanto basta a mandare in tilt il sistema scolastico di queste regioni. A niente sono valse fino a adesso le manifestazioni di protesta indette dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che sottolineano come la questione sia risolvibile solo con lo stanziamento di 326 milioni di euro da parte del Governo. Se ciò non avverrà le prospettive sono di affidare le attuali mansioni di pulizia a ditte private con contratti di appalto. E siccome le previsioni non sono ottimistiche alcune lettere di licenziamento sono già partite.

Del problema si è interessato anche Riccardo Villari, deputato della Margherita, che ha presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi e al ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca Letizia Moratti: 'Le scarse risorse previste in Finanziaria per il comparto della scuola rendono ancora più drammatica la situazione nel Mezzogiorno ed in Campania'. 'Circa 6.000 lavoratori addetti alle pulizie nelle scuole della regione Campania '#8211; prosegue Villari '#8211; rischiano di perdere il posto di lavoro non avendo il governo, allo stato, previsto risorse; tale situazione verrebbe inoltre a determinare un ulteriore aumento delle spese degli enti locali per garantire questo indispensabile servizio; si chiede di sapere quali iniziative intendano assumere il governo ed il Ministro per fronteggiare questa situazione che penalizza ancora una volta il Mezzogiorno ed i suoi lavoratori'.

Secondo gli ex lavoratori socialmente utili il governo è responsabile di aver disatteso le aspettative indotte da un processo di stabilizzazione che prevedeva la contrattualizzazione degli ausiliari scolastici fino al 2006. Alcuni di loro lavorano nella scuola da cinque anni (la maggior parte in cooperative), inizialmente per uno stipendio di 800 mila lire al mese, e da un anno e mezzo, con l'equivalente di un milione e cento di lire, meno di 600 euro al mese. Per molti si tratta dell'unico reddito di famiglia, con cui mantengono quindi il coniuge e i figli, e per tanti la preoccupazione è di non riuscire a trovare un altro lavoro anche a causa dell'età avanzata. Motivi per i quali sono determinati a portare avanti la battaglia per indurre il governo a rispettare gli accordi precedenti e a varare di conseguenza un emendamento per lo stanziamento dei fondi necessari a garantire il loro impiego. Per questo i sindacati di categoria hanno già annunciato per il 9 dicembre una nuova protesta nazionale a Roma.