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Giornale di Vicenza-Il mondo della scuola si mobilita

Affollata assemblea sindacale degli insegnanti per discutere sulla riforma Moratti Il mondo della scuola si mobilita Ed è polemica sui "buoni" della Regione per le scuole private ...

28/09/2002
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Il Giornale di Vicenza

Affollata assemblea sindacale degli insegnanti per discutere sulla riforma Moratti
Il mondo della scuola si mobilita
Ed è polemica sui "buoni" della Regione per le scuole private
di Mario Baggio

Sul mondo della scuola soffiano venti di guerra. Da tempo non si notava una così massiccia affluenza ad un'assemblea sindacale convocata da Cgil, Cisl e Uil. Alla riunione, svoltasi ieri mattina alla media Bellavitis di Bassano, hanno aderito anche i sindacati di base Cub. Due gli argomenti all'ordine del giorno, la sperimentazione, in 200 scuole, della riforma Moratti, i "Buoni scuola" della regione Veneto che penalizzano le scuole pubbliche e favoriscono le private. In prospettiva, se le cose non cambieranno e la Finanziaria non verrà incontro a certe aspettative, alla fine di ottobre o ai primi di novembre, ci sarà uno sciopero generale di tutto il comparto scuola. Sulla sperimentazione del ministro Moratti, si è soffermata Luisa Volpato della Cisl.
A suo parere, l'introduzione del maestro unico, l'aumento degli alunni per classe, l'introduzione di insegnanti a contratto, la riduzione del personale non docente del 20 per cento, il blocco delle assunzioni, altro non sono che un trucco per far passare una decisione già presa di ridure la spesa pubblica. Da aggiungere il contratto scaduto nel dicembre scorso e la mancanza di disponibilità al dialogo per il rinnovo. Insomma, un ritorno al passato, di fronte al quale la categoria si sta mobilitando con una risposta massiccia che troverà nello sciopero il momento culminante. Giancarlo Garlini, della Cgil, ha insistito sulla necessità di esprimere un sì al referendum sui buoni scuola nel Veneto.
Prima di tutto, va evitato il pericolo di far mancare il numero legale, disertando le urne. In secondo luogo, il referendum si propone di salvaguardare l'importante funzione svolta dalla scuola pubblica. Alcuni dati parlano chiaro. La Regione ha finanziato con diciassette miliardi e mezzo di vecchie lire 25 mila studenti delle scuole private, mediante l'erogazione di 15.108 buoni scuola. Ai 500 mila studenti della scuola pubblica sono stati erogati 180 milioni, per un totale di 253 buoni assegnati. Nello stesso tempo, sono stati tagliati i fondi alla scuola pubblica che in alcuni casi non è in grado di far quadrare i bilanci dei singoli istituti. Insomma, la legge regionale, che i sindacati si propongono di abrogare con il referendum del 6 ottobre, favorisce la scuola privata e che ospita i figli delle famiglie più abbienti e nello stesso tempo penalizza pesantemente quella pubblica.
Fabio Fazio, dei Cub, ha parlato dei pesanti tagli in atto all'istituzione pubblica oltre che della penalizzazione sui salari dovuta all'inflazione. Rispetto a quella reale del 2,5 per cento, viene riconosciuto solo l'1,4 per cento e questo penalizza il potere d'acquisto. L'obiettivo della Moratti è ridurre la scuola ad un'azienda, con il 15 per cento del personale a contratto d'opera di durata annuale. Infine, ironia di Fazio per Berlusconi. Da una parte, gioca al risparmio nella spesa pubblica, dall'altro invita gli italiani a spendere per rilanciare l'economia.
Lunedì mattina, altra riunione sindacale, al liceo Da Ponte, con l'associazione Gilda, sui temi dell'autunno caldo della scuola


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